2017-02-01 17:52:00

A Lampedusa il 1° Meeting internazionale dei leader sindacali e religiosi


Per la prima volta, a Lampedusa, isola simbolo nel mondo per l'immigrazione, si incontrano giovedì 2 febbraio leader sindacali e religiosi per il 1° Meeting internazionale dal titolo “Per un mare di pace e lavoro”.

Il lavoro strumento di pace 

"I sindacati, afferma Carmelo Barbagallo, segretario generale della UIL, sono importanti forze sociali di massa: non possiamo esimerci, dunque, dall’offrire un nostro contributo per affrontare il tema dell’immigrazione, anche nell’ottica del lavoro. Questo è possibile, però, se si creano le condizioni per operare in sinergia e nella logica della cooperazione. Abbiamo delle idee e qualche progetto che vogliamo realizzare condividendoli con gli altri sindacati dell’area del Mediterraneo e con rappresentanti delle religioni. Saremo, dunque, a Lampedusa non solo per un atto di testimonianza e di solidarietà, ma anche per assumerci, tutti insieme, un impegno”. 

Guerra ed economia

"Le guerre nascono per problemi economici. Per fare in modo di limitarle, prosegue il segretario generale della UIL, Carmelo Barbagallo, bisogna ridistribuire la ricchezza, oggi concentrata solo sull'1% della popolazione mondiale. Il sindaco deve fare in modo che nei Paesi in via di sviluppo, anzichè usare i soldi per le guerre, si investano risorse per creare coperazione e sviluppo. Per questo a Lampeduisa con il sindacato di Marocco, Egitto, Tunisia, Palestina, Algeria, Israele, Libia e con cristiani, ebrei, musulmani e buddisti, vogliamo aprire un dialogo e realizzare dei punti di osservazione nel Mediterranneo per capire come cooperare e limitare la fuga dei cittadini dai Paesi africani e arabi".

Più lavoro meno immigrazione

"Dobbiamo fare in modo, sottolinea Barbagallo, che i Paesi africani trovino la possibilità, attarverso la collaborazione sindacale, di attuare progetti di cooperazione finanziati e finalizzati allo sviluppo nei luoghi di partenza. Invitiamo i leader religiosi perchè in nome di nessun Dio si può uccidere". "Il terrorismo internazionale fa credere ad una sorta di guerra religiosa, ma non è così. Per questo il sindacato vuole cooperare con i leader religiosi per il mantenimento della pace che è occasione di lavoro e sviluppo". "Come sindacalista laico italiano, poi, sono convinto che il futuro del Paese, dove non si fanno più figli, sarà multietnico e multireligioso. Bisogna iniziare a convivere con questa realtà". 

 








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