2017-01-31 13:24:00

Siria. Aleppo vuole tornare a vivere. Ritornate alcune famiglie


In Siria si continuano a registrare violazioni della tregua anche se in generale in cessate-il-fuoco sembra reggere in diverse zone del Paese. Intanto nella devastata città di Aleppo, dopo 4 anni di guerra, è tornato a viaggiare un treno e si è addirittura giocata una partita di calcio ufficiale tra le due squadre locali. Luca Collodi ne ha parlato con padre Ibrahim Alzabagh, parroco della chiesa latina di San Francesco, raggiunto telefonicamente ad Aleppo:

R.  – E’ già un segno positivo e ci incoraggia sempre di più, dopo questa fase di guerra che è durata più di 5 anni. Si cerca di ricostruire l’unità sociale che purtroppo è venuta meno durante questi anni. Rimane sempre una sfida! Ci sono segni di avvicinamento e di comunione, ma rimane sempre una sfida.

D. – Aleppo a livello sportivo aveva e ha una sua storia molto importante, addirittura ci sono due squadre di calcio ma anche un grande stadio, oggi inagibile…

R. – Sì e dentro questo stadio tante volte anche i nostri giovani scout hanno giocato, nonostante la guerra, cercando un po’ di sfogarsi attraverso questi giochi.

D.  – Lo sport può contribuire alla pacificazione del Paese?

R. - Sicuramente fa parte della cultura e quindi può sempre contribuire positivamente  alla comunione e può fare anche un po’ uscire la tensione negativa, magari nei confronti dell’altro. Quindi sicuramente ha il suo ruolo importante.

D. - Questa partita ha visto sugli spalti circa 4-5 mila persone: non ci sono stati incidenti, anche questo è un altro dato importante…

R. – Sì, è quello che abbiamo potuto notare con grande gioia. Sicuramente c’è una grande maggioranza di persone e di famiglie che vogliono lasciar stare la guerra e le contese e pensare al bene di tutti. Sicuramente è una reazione post-guerra… Vedendo i risultati di questa guerra, tanti cominciano a dire: veramente valeva la pena fare tutto quello che abbiamo fatto?

D. – Questo ritorno alla normalità di Aleppo non passa soltanto per una partita di calcio ma anche per un treno che è tornato ad unire la capitale economica, cioè Aleppo, con Baghdad…

R. – Sì… Abbiamo tanti segnali negativi, invece: quelli, per esempio, della mancanza dell’acqua che influenza molto la vita della gente in questi giorni. Ma c’è la volontà da parte del governo di rifare di Aleppo una città produttiva, non soltanto che consuma, ma una città che riesce a produrre per poter avere delle entrate: c’è questo treno ma anche tante cose che si fanno proprio in questa direzione.

D.  – Molte persone stanno tornando nelle loro case?

R. -  Abbiamo dei segni, anche questi sono positivi, di famiglie nostre, per esempio, che ritornano, ci contattano: due famiglie che sono tornate dal Venezuela in questi giorni e una famiglia che è tornata dalla Germania…  Continuiamo ancora a vedere famiglie che si presentano perché sono tornate dall’estero. Però, sicuramente, noi aspettiamo l’onda con la primavera, alla fine del secondo semestre delle scuole.








All the contents on this site are copyrighted ©.