2017-01-27 14:00:00

Croazia e Bosnia ed Erzegovina: vescovi in Assemblea congiunta


I vescovi della Croazia e della Bosnia ed Erzegovina si sono riuniti nella loro 19.ma Assemblea congiunta, ospitata a Zagabria. L’incontro – riferisce una nota della Conferenza episcopale croata – è stato presieduto da mons. Želimir Puljić, presidente dei vescovi croati, e dal card. Vinko Puljić, omologo per la Bosnia ed Erzegovina. Tramite il nunzio apostolico in Croazia, l’arcivescovo Alessandro D’Errico, ai partecipanti è giunto inoltre il saluto e la benedizione di Papa Francesco.

I fedeli emigrati non dimentichino la loro patria
Numerosi in temi in agenda: in primo luogo, ci si è soffermati sui fedeli originari di entrambi i Paesi ed emigrati altrove, che sono stati esortati a non dimenticare la loro patria e a dare “una coraggiosa testimonianza della fede in Dio e della fedeltà alla Chiesa cattolica là dove hanno costruito una nuova casa”. Al contempo, i presuli hanno espresso apprezzamento e gratitudine per i “numerosi sacerdoti, religiosi e operatori pastorali che proclamano il Vangelo in tante parti del mondo”.

Sostenere le comunità più in difficoltà
In secondo luogo, l’Assemblea congiunta ha riflettuto sull’operato della Caritas in Croazia e in Bosnia ed Erzegovina, ricordando alcune iniziative particolarmente significative come la “Domenica della solidarietà” grazie alla quale numerose parrocchie hanno sostenuto comunità con pochi fedeli o distrutte dal conflitto nei Balcani, dimostrando “il desiderio della Chiesa di sopravvivere e di vivere con dignità” anche là dove tante popolazioni sono state costrette ad emigrare.

Rafforzare i legami spirituali
“I vescovi – si legge nella nota – esortano i fedeli a provvedere al sostentamento dei più deboli e dei più bisognosi, come già avvenuto in tempo di guerra, ed a perseverare in questo compito anche in tempo di pace affinché i legami reciproci divengano una vera benedizione per chi dà e per chi riceve”. In particolare, i presuli raccomandano il rafforzamento di “legami spirituali e di preghiera che contribuiscono al miglioramento della Chiesa e della società”.

Avviare beatificazione per i martiri dei sistemi totalitari
Un’ulteriore riflessione i presuli l’hanno dedicata al ritrovamento dei martiri di entrambi i Paesi “che hanno donato la loro vita per amore della fede e per i quali dovrebbe essere possibile avviare la causa di beatificazione”. Nello specifico, si è deciso di “trasmettere le aspettative dei vescovi ai funzionari governativi croati per quanto riguarda le misure da adottare per indagare sulle vittime dei sistemi totalitari”.

Serve collaborazione per missione, educazione, ecumenismo
​Infine, sempre nell’ottica di un operato congiunto, le Chiese di ambedue le nazioni hanno evidenziato la necessità di “una fruttuosa collaborazione” in ambito missionario, nel settore “scolastico educativo” e in una possibile “campagna congiunta nell’area dell’ecumenismo e del dialogo”. (I.P.)








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