2017-01-19 07:22:00

Centro Italia: valanga su hotel. Estratta prima vittima


Il terremoto è, dunque, tornato ieri a colpire le zone del Centro Italia già devastate dal sisma di quest’estate. Ad aggravare la situazione le abbondanti nevicate ed il gelo, che non danno tregua. Difficoltà nei soccorsi. La situazione più grave è a Farindola, in provincia di Pescara, i soccorritori stanno cercando di entrare nell'hotel Rigopiano travolto ieri da una valanga. Secondo le prime informazioni nella struttura c'erano una trentina di persone. Attorno alle 9,30 i soccorritori hanno estratto dalla neve la prima vittima. L'albergo sarebbe stato distrutto dalla neve. La valanga di dimensioni importanti sarebbe venuta giù in un tratto boschivo e per questo particolarmente violenta e avrebbe investito auto, bestiame e l'albergo, spostandolo di una decina di metri. “Siamo in apprensione per la situazione dell’hotel di Farindola, nel nostro territorio - afferma mons. Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne - anche se le ultime notizie sono drammatiche e continuiamo a sperare per gli ospiti e i dipendenti della struttura.

Le scosse stanno fiaccando la popolazione del Centro Italia, che dal 24 agosto è sottoposta a un forte stress psicologico, stress aggravato dal gelo. Ma sentiamo alcune testimonianze nel servzio di Marina Tomarro:

Ad Amatrice le scosse hanno fatto crollare definitivamente il campanile della Chiesa di Sant'Agostino, già gravemente lesionato dal sisma del 24 agosto e di fine ottobre. Ascoltiamo il commento di mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti:

R. – Io mi trovo a Rieti. Abbiamo sentito distintamente queste scosse, in sequenza… Adesso siamo per strada, con me ci sono tante persone… Le scuole sono state immediatamente evacuate. Stiamo in mezzo a questo freddo, peraltro pungente: il Terminillo è innevato… Ci sentiamo molto vicini alla condizione in cui si trovano ad Amatrice ed Accumoli, che sono sotto un metro abbondante di neve. Loro l’hanno avvertita ancora più distintamente essendo l’epicentro – da quella che si sa – Montereale, che è collocato proprio dietro ad Amatrice. C’è grande concitazione, spavento, che si legge nei volti delle persone… Siamo così, appesi, in attesa di capire se questa sequenza si interromperà o meno…

D. – La situazione è resa anche peggiore da un forte maltempo che sta imperversando nelle vostre zone da diversi giorni…

R. – Sì, certamente la neve non aiuta, perché rende molto più difficile l’azione dei soccorsi ma anche quella in corso rispetto alle tante attività volte alla ricostruzione. Speriamo anzitutto di uscire al più presto da queste scosse e poi anche da questa morsa del gelo.

D. – Quanto è stata grande la paura della popolazione di fronte a queste nuove scosse?

R. – Mi è sembrato di rivivere la mattina del 30 di ottobre, quando alle 7.40 ci fu la scossa di 6.5 con le persone immediatamente in giro, per la città… La differenza è che oggi fa molto più freddo rispetto a quel giorno e che probabilmente un po’ tutti, in cuor nostro, avevamo elaborato l’idea che le cose stessero volgendo al meglio… Invece questa situazione ci fa ripiombare nell’angoscia di quei momenti.

Terrore anche all'Aquila, dove la gente in preda al panico è scesa per strada, nonostante la neve e le temperature molto rigide. Drammatica la situazione dei paesi nelle Marche. Ascoltiamo mons. Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno, al microfono di Luca Collodi: 

R. – Le scosse sono sempre molti forti, ci sono anche dei crolli e soprattutto la gente è spaventata. Le notizie arrivano ancora frammentarie perché la neve ha bloccato tante località. Insomma neve e terremoto stanno facendo un miscuglio che scoraggia molto la gente. La gente è fuori, non vuole entrare in casa, è spaventatissima. Sembrava che si potesse riprendere a vivere ma scosse di questo tipo indubbiamente abbattono… Significa che anche i paesi vicini, quindi fino ad Acquasanta, fino ad Ascoli, i danni sono grandi. Vedremo andando sul posto cosa posso dire di più.

Ma ascoltiamo la testimonianza del brigadiere Giuseppe Biondi di Montereale, epicentro del sisma al microfono di Antonella Palermo:

R. - Ci sono criticità importanti su tutto il territorio, ci sono frazioni isolate, tanta neve, il terremoto che continua e quindi la paura di non poter stare in casa. Questa mattina siamo andati a prendere il sindaco che non poteva uscire di casa. Purtroppo in queste situazioni bisogna fare fronte comune. Sta arrivando l’esercito, stiamo riaprendo le strade ma la situazione è critica.

D. - Ci sono feriti?

R. - No, al momento non ci risultano feriti. C’è stato un crollo questa mattina prima del terremoto dovuto però a un carico di neve su una stalla, stavano intervenendo i Vigili del Fuoco… Poi c’è stato il terremoto e la situazione è notevolmente cambiata… Lo scenario di emergenza da affrontare è un altro. Nessuno se ne vuole andare, però affrontare questa situazione è difficile, è veramente difficile.








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