2017-01-18 12:55:00

Juncker. Per Brexit negoziati inediti con conseguenze ignote


Sono “negoziati inediti con conseguenze ancora ignote”. Così il presidente della Commissione europea Juncker all’indomani del discorso sulla Brexit della premier londinese Theresa May. Il primo ministro ha presentato un piano in dodici punti in cui ha anche ribadito l’uscita dal mercato unico, pur mantenendo un accordo di libero scambio con l’Europa. Massimiliano Menichetti ha intervistato Antonio Villafranca, responsabile del programma Europa dell’Istituto per gli studi di politica internazionale:

R. - Credo che la premier Theresa May abbia creato più confusione di quanta ne abbia poi effettivamente eliminata, perché dice di voler uscire dal mercato unico, ma di voler avere un nuovo accordo con l’Unione Europea; essenzialmente chiede di creare una grande area di libero scambio. Però, quando si fa un contratto bisogna essere almeno in due, ed entrambi devono essere d’accordo. I leader europei, a partire dalla Merkel, hanno chiarito che o si è dentro il mercato unico o si è fuori. Qual è l’elemento veramente discriminante? È il passaporto finanziario, cioè quello che permette alla City di Londra di essere ancora oggi una delle più grandi piazze finanziarie del mondo, perché le attività finanziarie svolte a Londra, poi danno libero accesso a tutti i Paesi dell’Unione Europea. È evidente che se si esce dal mercato unico il passaporto finanziario viene perso.

D. - Secondo lei, quali sono gli  scenari che si aprono? Mi riferisco alla stabilità interna dell’Europa in vista dei negoziati sulla Brexit…

R. – La negoziazione, e quello che poi ne risulterà, dipenderà  in maniera fondamentale da quelle che sono le prossime scadenze elettorali in Europa. Si vota nei due Paesi principali quest’anno – Francia e Germania -, si voterà in Olanda e vedremo se si voterà anche in Italia. Pensare effettivamente ad un esito della negoziazione della Gran Bretagna che non sia inscritta all’interno di quello che saranno i risultati di queste tornate elettorali è assolutamente impossibile. Ma c’è anche un altro elemento di contesto da considerare che riguarda proprio i problemi interni alla Gran Bretagna stessa: la leader dello Scottish national Party ha già chiarito che la posizione assunta dalla May è contraria agli interessi della Scozia; ha detto chiaramente che non esclude di ricorrere nuovamente ad un referendum per chiedere l’indipendenza della Scozia, referendum che, in questo caso, rischierebbe veramente di vincere.

D. - Da una parte la May tende a voler rafforzare la posizione della Gran Bretagna, polo del mondo, dall’altra parte però c’è tutto il problema europeo che si trova ad affrontare quasi il timore di un effetto dominio, con tutte le variabili che lei ha ricordato delle elezioni …

R. - I leader politici soprattutto dei Paesi più forti dell’Unione Europea, a partire dalla Germania, non vogliono far vedere come un precedente di successo quello britannico, per cui uscendo dall’Unione Europea ci si guadagna. I leader europei hanno già chiarito che una transizione à la cart in cui la Gran Bretagna prende soltanto quello che vuole, non è al momento disponibile.

D. - Comunque bisognerà aspettare l’inizio delle trattative per capire concretamente cosa accadrà …

R. - Fino a quando la notifica non viene formalmente inviata da Westminster a Bruxelles la Gran Bretagna è formalmente un Paese membro dell’Unione Europea.

D. - Perché guardando l’agenda l’avvio delle trattative è previsto verso la fine di marzo e poi due anni per tutto il processo …

R. - Sicuramente questo è quanto prevede l’Articolo 50 del Trattato di Lisbona: due anni dal momento in cui, appunto, viene inviata formalmente la notifica. Altro elemento importante che ha sottolineato la May è che alla fine questo accordo dovrà essere approvato da Westminster - questo vuol dire tra due anni - e non è detto che tra due anni ci sarà la stessa maggioranza. Quindi gli esiti sono totalmente aperti.

D. - Quindi tutto potrebbe annullarsi tra due anni?

R. - Paradossalmente, questa potrebbe essere una delle alternative.

 

Ascolta il dossier sulla Brexit:








All the contents on this site are copyrighted ©.