Si è aperto lunedì a Manila, nelle Filippine, il Congresso Apostolico Mondiale della Misericordia sul tema della comunione e della missione. Il Papa, in una lettera al suo inviato speciale, il cardinale arcivescovo di Lione, Philippe Barbarin, ricorda l'urgenza nel nostro tempo di diffondere la misericordia nel mondo, non solo al livello spirituale, ma anche sul piano sociale. Sulla genesi di questo appuntamento ascoltiamo lo stesso card. Barbarin al microfono di Marie Duhamel:
R. – Tout commence en 2005, où juste après la mort de Jean Paul II...
Tutto comincia nel 2005 quando, subito dopo la morte di San Giovanni Paolo II, insieme
al cardinale Christoph Schönborn, mons. Albert de Monléon e Gérald Arbola, ho proposto
un ritiro a Łagiewniki, il Santuario di Santa Faustina Kowalska. E durante il ritiro,
in cui abbiamo cercato di leggere i grandi testi sulla misericordia, è nata questa
idea di promuovere un Congresso Mondiale della Misericordia. E subito il cardinale
Schönborn ha detto: “Bene, chiederò l’opinione di Benedetto XVI”. E Benedetto XVI
disse che era meraviglioso! Abbiamo fatto il primo Congresso a Roma, nel terzo anniversario
della morte di Giovanni Paolo II, il 2 aprile 2008. Il secondo si svolse tre anni
più tardi a Łagiewniki, a Cracovia, e poi siamo andati nel 2014 a Bogotá, dove era
in corso un tentativo di riconciliazione tra Stato e guerriglia delle Farc con la
mediazione della Chiesa. E mentre eravamo a Bogotá, nel 2014, ci è arrivato un messaggio
della Chiesa filippina che diceva: "Saremmo molto contenti se il prossimo Congresso
si svolgesse da noi nel 2017". Ed eccoci qua!
D. – Cosa significa essere inviati del Papa, lei ha una missione specifica?
R. – C'est manifester l'intérêt que lui, il porte à ce congrès...
Sono qui per manifestare l’interesse che il Papa ha per questo Congresso. A Manila
sono giunto col messaggio del Papa sulla misericordia. E sono in un Paese in cui le
condizioni della sanità pubblica sono abbastanza catastrofiche e con un presidente
della Repubblica che dice non solo che bisogna ristabilire la pena di morte, ma anche
uccidere direttamente tutti coloro che creano problemi. Qui ci sono situazioni di
violenza incredibili. E sono contento che il Congresso mondiale della misericordia
si svolga proprio in questi luoghi di sofferenza…
D. – Quello che è importante è continuare a diffondere questa spiritualità della misericordia là dove le persone hanno bisogno…
R. – Oui, dans le monde entier! En fait, tout le monde en a besoin...
Sì, nel mondo intero! Tutti ne hanno bisogno e penso che Papa Francesco ci abbia fatto
un gran bel regalo con quest’Anno Santo della Misericordia perché è una parola che
non utilizziamo molto, bisogna riconoscerlo. Forse
per orgoglio, come se si avesse la sensazione di non averne bisogno, quando invece
ne abbiamo terribilmente bisogno! Forse perché si pensa che sia una parola un po’
smielata, un po’ dolce, “dei nonni”…non so come dire… Diciamo che la si evita. Quando
invece ha una forza biblica straordinaria; e in più è un luogo di dialogo con gli
ebrei e con i musulmani... Infatti, vediamo bene che in queste religioni la dimensione
della misericordia di Dio è fondamentale ed è dunque importante anche per il dialogo
interreligioso.
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