2017-01-17 13:26:00

Uganda. Saldi nella fede: tema della Giornata dei martiri


“Saldi nella fede che vi è stata insegnata”: questo il tema scelto dalla Conferenza episcopale dell’Uganda per la “Giornata dei martiri dell’Uganda”, che si celebra ogni anno il 3 giugno. Ad annunciare il tema, nei giorni scorsi, è stato mons. Vincent Kirabo, vescovo della diocesi di Hoima, spiegando che esso fa riferimento ad un versetto della Lettera di San Paolo ai Colossesi (2,7).

Cristiani diano testimonianza del Vangelo
“Si tratta di un tema che richiede una forte testimonianza in Cristo da parte dei fedeli – ha ribadito Emmanuel Kiiza Aliba, incaricato dell’organizzazione della Giornata – a livello personale, familiare, in ambito lavorativo e in tutti i luoghi in cui essi si trovino”. La “Giornata dei martiri”, inoltre, avrà un valore speciale per la diocesi di Hoima che ha celebrato, nel 2016, il centenario dell’evangelizzazione, mentre quest’anno si appresta a commemorare il 52.mo anniversario della sua istituzione. “Siamo maturati nella fede – ha sottolineato Aliba – Ora dobbiamo approfondire il Vangelo”.

Novena di preghiera
La Giornata del 3 giugno prevede una celebrazione solenne presso il Santuario di Namugongo e sarà preceduta da una novena di preghiera. I martiri dell’Uganda sono, in totale, 45, sia cattolici che anglicani. Il più noto, tra i primi, è Carlo Lwanga: lui ed i suoi compagni vennero uccisi in odio alla fede sotto il regno di Mwanga II (1884-1903) tra il 15 novembre 1885 ed il 27 gennaio 1887. Beatificati, poi, da Benedetto XV il 6 giugno 1920, furono canonizzati l’8 ottobre 1964 da Paolo VI.

Nel 2015, la visita di Papa Francesco al Santuario di Namugongo
​Da ricordare che, a novembre 2015, durante il suo viaggio apostolico in Africa, proprio a Namugongo Papa Francesco ha sottolineato che l’eredità dei Martiri ugandesi è rappresentata da “vite contrassegnate dalla potenza dello Spirito Santo, vite che testimoniano anche ora il potere trasformante del Vangelo di Gesù Cristo. Non ci si appropria di questa eredità con un ricordo di circostanza o conservandola in un museo come fosse un gioiello prezioso. La onoriamo veramente, e onoriamo tutti i Santi, quando piuttosto portiamo la loro testimonianza a Cristo nelle nostre case e ai nostri vicini, sui posti di lavoro e nella società civile, sia che rimaniamo nelle nostre case, sia che ci rechiamo fino al più remoto angolo del mondo”. (I.P.)








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