2017-01-17 12:22:00

Comastri: allevatori e agricoltori, la parte più bella e onesta dell'Italia


La Chiesa oggi ricorda Sant’Antonio abate, patrono degli allevatori. Per l’occasione, una delegazione della Coldiretti e dell’associazione Aia ha partecipato alla Messa celebrata nella Basilica di San Pietro dal cardinale Comastri. Il porporato ha definito gli allevatori e gli agricoltori “la parte più bella dell’Italia”. Queste due organizzazioni hanno portato decine di animali in Via della Conciliazione. Il servizio di Alessandro Guarasci:

L’agricoltura, gli allevamenti sono il cuore di tanti territori della provincia italiana, simbolo di tradizione e innovazione allo stesso tempo. Eppure sono un patrimonio che va scomparendo. Il cardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro, riconosce questo valore:

“Voi allevatori - e anche gli agricoltori - avete ancora il senso famiglia: custoditelo! Date tempo alle vostre famiglie, date tempo ai vostri figli, pregate nelle vostre case come facevate un tempo perché la preghiera riempiva di gioia e di pace la casa. Voi siete custodi di queste belle tradizioni, non perdetele. Il progresso non sta nell’abbandonare queste belle tradizioni, ma nel recuperarle ... Guardate, non lo dico per accarezzarvi: siete la parte più bella, forse anche più onesta della nostra Italia”.

Dunque, Sos nelle fattorie dove sono scomparsi 2 milioni di animali tra mucche, maiali e pecore con il pericolo di estinzione per le razze storiche e lo spopolamento delle aree interne e montane, ma a rischio c'è anche il primato dell'enogastronomia Made in Italy con la dipendenza dall'estero, che per carne, salumi, latte e formaggi, è vicina al 40%. Oggi nella piazza davanti a San Pietro c’erano centinaia di allevatori, con i loro animali, richiamati da Coldiretti e Aia, due organizzazioni del settore. Il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo:

“Dobbiamo difendere le stalle italiane, perché quando chiude una stalla non chiude solo un’attività economica ma chiude un presidio fatto di animali, di prati, di pascoli e di persone che ogni giorno tutelano i nostri territori dal rischio di abbandono, di degrado e di incendio. Allora, difendiamo le stalle italiane, difendiamo i prodotti di allevamento anche con il valore aggiunto della trasparenza a tavola”.

Fare l’allevatore è ancora un percorso ad ostacoli in tanti territori, come dice questo imprenditore che ha un allevamento di cavalli:

“In questo periodo è molto difficile fare l’allevatore. Abbiamo molti problemi a partire dall’emergenza sismica – ci troviamo all’interno del cratere del terremoto di Amatrice – fino all’agricoltura, che in questo momento ci sta creando dei problemi economici. Ora con l’emergenza della neve in questi territori gli allevatori hanno un altro problema: l’acqua gelata”.

Il freddo e il terremoto rischiano di far saltare tanti allevamenti in centro Italia. Ancora Moncalvo:

"Per questo è importante far in modo che arrivino al più presto tutte le soluzioni che servono, perché gli animali possano essere custoditi al caldo e, soprattutto i nostri allevatori, possano stare vicini loro per difendere loro e il nostro territorio".

Insomma, la risposta delle istituzioni spesso deve essere più veloce.








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