2017-01-09 16:00:00

Sud Corea: vescovi chiedono le dimissioni della Presidente Park


Mentre la Corea del Sud è attraversata da una vicenda che ha travolto la nazione, con il processo per impeachment in corso a carico della presidente Park Geun-hye, la Conferenza episcopale cattolica, preoccupata di “proteggere e sviluppare la democrazia in maniera pacifica e matura” nel Paese, ha diffuso un messaggio titolato “La giustizia scorra come un torrente perenne”, in cui i vescovi sposano la richiesta popolare di dimissioni della Presidente.

La Presidente al centro di uno scandalo
Per oltre tre mesi si sono susseguite imponenti manifestazioni di piazza a Seul e nelle altre principali città coreane per chiedere le dimissioni della Park. La donna, eletta nel 2012, è al centro di uno scandalo a causa della sua controversa relazione con Choi Soon-sil, figlia di un leader di un culto sciamanico. Secondo quanto emerso, la Park è stata manipolata dalla santona Choi Soon-sil che ha usato questa influenza per controllare gli affari di Stato (accedendo a documenti riservati) e nel contempo per arricchirsi, pilotando contributi dei grandi gruppi industriali a fondazioni da lei controllate. Il Parlamento coreano ha autorizzato il processo di impeachment a carico della Park per corruzione, frode, abuso di potere, in violazione degli obblighi costituzionali.

Preoccupazione dei vescovi per la violazione della sovranità nazionale
Nel documento ripreso dall’agenzia Fides, la Chiesa cattolica coreana ribadisce il suo l'impegno e “discernimento, con atteggiamento profetico, per interpretare i segni dei tempi”. I vescovi scrivono: “Desideriamo che la pace e la giustizia scorrano come un fiume e preghiamo per la benedizione di Dio" sulla Corea, attraversata da una fase di profonda crisi e di grande tensione politica e sociale. Dicendosi preoccupati per la violazione della sovranità nazionale e dei principi cardine dello Stato di diritto, i vescovi coreani chiedono esplicitamente le dimissioni della Park e invitano il Parlamento nazionale ad agire per l'interesse e il bene comune della nazione.

I vescovi invocano un nuovo capitolo nella storia della democrazia in Corea
Il crollo della leadership - rileva il testo - rischia di far affondare il Paese in una paralizzante crisi economica, con conseguenze dannose per tutti: per questo, senza indugiare, la classe politica è chiamata a “versare lacrime di penitenza” e a “ristabilire la fiducia e la speranza della gente” che in modo legittimo ha espresso forte disapprovazione e amarezza verso l'intera vicenda. Per evitare “instabilità e disordine”, bisognerebbe accettare che la Presidente Park non è più politicamente in grado di svolgere il suo compito, e che si dimetta, essendo decaduta la fiducia della popolazione: per questo si invoca “un nuovo capitolo nella storia della democrazia in Corea, tenendo unito tutto il Paese”.

Richiamo ai parlamentari perchè mettano da parte le logiche di partito
A tal fine vi è un forte richiamo ai parlamentari perchè mettano da parte le logiche di partito e il calcolo politico e profondano “uno sforzo bipartisan per normalizzare la situazione, senza risparmiarsi”, restituendo un buon governo alla nazione e rispondendo alle attese delle gente, che è molto indignata. Il tutto al fine di garantire “pace e giustizia alla Corea”. (P.A.)








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