2016-12-31 15:50:00

Da gennaio nuove misure di sostegno alle famiglie italiane


Il 2017 si apre con una buona notizia per le famiglie italiane, l’entrata in vigore cioè di nuove norme di sostegno in particolare alla natalità. 600 i milioni di euro stanziati nell’ultima  legge di bilancio per finanziare un pacchetto che, oltre a confermare  il bonus bebè e il voucher baby sitter, introduce tre novità: l’assegno di 800 euro una tantum “Mamma domani” fruibile già al 7.mo mese di gravidanza; il “bonus nido” di 1000 euro annuali e il Fondo prestiti agevolati. Su queste nuove misure Adriana Masotti  ha raccolto la soddisfazione di Emma Ciccarelli, vicepresidente del Forum delle Associazioni Familiari:

R. – Soddisfazione sì, e comunque sono dei segnali, un inizio, l’importante è che poi vengano realizzati perchè la famiglia esce con le ossa rotte da questa crisi economica e finanziaria che ha fatto crollare la speranza, in questi anni.

D. – Le novità sono: “Mamma domani”, un assegno di 800 euro una tantum, a partire dal settimo mese di gravidanza; il buono-nido e il fondo prestiti, prestiti agevolati per sostenere le spese legate alla nascita di un bambino. Le sembrano misure utili?

R. – Sicuramente sono importantissime, anche perché finora le famiglie che decidevano di mettere al mondo un figlio erano completamente ignorate; ogni bimbo che nasce comunque è stato considerato, per la cultura che si è instaurata in Italia, solo come un beneficio per la famiglia quando in realtà è un investimento per l’intero Paese. Bisogna cambiare ottica, bisogna entrare nell’ordine di idee che ogni bimbo che nasce costituisce futuro per tutto il Paese. Altre Nazioni hanno già fatto questo passo, con coraggio, e stanno ottenendo risultati.

D. – E che cosa pensa del fatto che l’assegno di 800 euro verrà erogato a prescindere dal reddito della famiglia?

R. – Questo dovrebbe diventare una prassi, perché proprio nell’ottica di un sostegno alle giovani generazioni, sono – queste – vere e proprie politiche familiari. L’errore che si è fatto negli ultimi 40 anni di politica italiana è quello di confondere le politiche familiari con le politiche assistenziali, ossia di dare il supporto economico, il sostegno solo laddove c’era una carenza di reddito, un’incapienza. In realtà, sostenere la famiglia significa sostenerla in tutte le sue fasi di sviluppo e sostenere la maternità a prescindere dal reddito. Quindi, il segnale che si vuole dare in questo senso è che è bello avere dei bambini, è bello permettere a una coppia di avere dei figli e dare loro la possibilità di mantenerli.

D. – Il buono-nido servirà a pagare anche una parte delle rette dei nidi privati, oltreché pubblici. Ecco, è importante questo, vista la scarsità dei nidi pubblici in Italia …

R. – E’ importantissimo! Consideri che oggi noi donne, soprattutto le donne che lavorano, hanno necessità di veder garantito il controllo e la gestione dei bambini, e siccome non è più facile contare sul supporto dei nonni che ancora fino a 67 lavorano, è importante avere una rete di aiuti che supporti la gestione dei bambini. Quindi, ben vengano queste misure che alleviano un po’ le fatiche dei genitori e che permettono anche una migliore conciliazione tra famiglia e lavoro. Non bisogna dimenticare, infatti, che ancora oggi le politiche di flessibilità lavorativa in Italia stentano a decollare e sono sviluppate solo a macchia di leopardo e solo dalle aziende più illuminate. Bisogna che le politiche di conciliazione siano attivate in modo più sistematico su tutte le imprese, a partire da quelle medio-piccole.

D. – Cos’altro vi augurate e vi impegnerete a chiedere ancora per la famiglia come associazioni familiari?

R. – Noi stiamo lavorando su diversi fronti. Il primo è un fisco a misura di famiglia, perché ci sembra che sia un’ineguaglianza sociale molto grave, quella per cui il fattore-famiglia ancora non sia stato varato. Ho letto che il ministro Costa oggi ha fatto delle promesse e già nell’Osservatorio per la famiglia ci si sta attivando per vedere come applicare lo strumento del fattore-famiglia, fattore che le famiglie attendono da quando è nata la Costituzione. E poi le politiche di contrasto alla denatalità; e ancora, tutto quello che riguarda il sostegno alla vita e la promozione della famiglia come soggetto sociale, come un interlocutore sociale molto importante per tutta la collettività.








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