2016-12-28 12:01:00

Honduras: vescovi vicini al dolore dei bambini costretti a emigrare


Avvicinarsi alla realtà del popolo honduregno e offrire proposte per frenare la disuguaglianza, l'esclusione e la corruzione nel Paese: è quanto chiede al mondo politico la Conferenza episcopale dell'Honduras in un messaggio diffuso in occasione delle festività natalizie, intitolato “Da Betlemme a Nazaret”. Nel documento, ripreso dall’agenzia Fides, i vescovi ricordano che il 2017 sarà “un anno politico”, perché il 12 marzo si terranno le elezioni primarie, mentre a novembre sarà la volta delle consultazioni generali.

Tutelare bene comune, no a false promesse
Di qui, l’auspicio dei presuli affinché i futuri candidati alle cariche elettive sappiano “avvicinarsi alla realtà del popolo per analizzare, proporre e offrire alternative, così da superare la disuguaglianza e l'esclusione, e liberarci della corruzione”. "Felice anno politico a tutti voi – prosegue il messaggio – Buon anno se i cittadini si assumono la responsabilità del bene comune, di informare su proposte e progetti per controllare ciò che si promette e non lasciarsi trasportare dalle offerte o dalle parole fuorvianti che possono incantare".

Non dimenticare le persone vulnerabili e senza voce
A conclusione del comunicato, i presuli dell'Honduras esprimono anche preoccupazione per "il dolore" che vivono molti honduregni, soprattutto i bambini, "costretti ad emigrare, esposti allo sfruttamento e alla violenza nel loro percorso, mal pagati quando arrivano a destinazione, e criminalizzati dall'arroganza di coloro che approfittano della loro fatica". Per questo, i vescovi si impegnano a "rafforzare" la Pastorale della Mobilità umana, affinché ai bambini e agli adolescenti che emigrano "vulnerabili e senza voce", giunga "l'amore e la vicinanza di tutta la comunità".

Il dramma dei minori migranti non accompagnati
Secondo le cifre ufficiali, sono 10.468 i minori honduregni non accompagnati che sono riusciti ad attraversare il confine tra Messico e Stati Uniti nel 2016. Questa cifra rappresenta il 93,5% in più rispetto ai 5.409 arrivati in questo Paese nel 2015. (I.P.)








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