2016-12-22 16:16:00

Greccio vuol dire Presepe


E’ proprio in questo antico  borgo, immerso nella Valle Santa di Rieti, che, dopo un viaggio in Palestina, San Francesco decise di ricostruire con persone e animali del tempo le scene della Natività. Così il frate di Assisi e il nobile signore di Greccio Giovanni Velita realizzarono la rievocazione della nascita di Gesù, ovvero il primo Presepe della storia, che nei secoli successivi sarebbe stato replicato in tutte le case del mondo.

Dal 1223 a oggi sono trascorsi ben 793 anni, eppure il filo indelebile che lega questo luogo a Betlemme è ancora più saldo che mai. Il 24 e 26 dicembre, e ancora l’1, 6, 7 e 8 gennaio, la Palestina tornerà a “traslocare” nel cuore della provincia di Rieti.

Per sei sere le ampie tribune con oltre 2000 posti a sedere e le tensostrutture riscaldate accoglieranno i visitatori provenienti da ogni parte d’Italia, che potranno ammirare la sceneggiatura curata in ogni minimo dettaglio, le musiche e lo spettacolare impianto di luci. Al resto penseranno la bellezza del luogo – un anfiteatro che sorge nel piazzale antistante il Santuario di Greccio – la natura incontaminata, la fedeltà delle scene e dei costumi, la bravura e la devozione degli interpreti.

Di questo e molto altro ancora parla ai nostri microfoni Federico Giovannelli, Presidente dell’Associazione Pro Loco di Greccio








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