2016-12-21 14:25:00

Siria: rinviata di 24 ore l'evacuazione di Aleppo Est


Nonostante la risoluzione firmata pochi giorni fa dall’Onu, è stata rinviata di circa 24 ore l’evacuazione delle ultime zone di Aleppo est ancora in mano ai ribelli, secondo quanto rendono noto gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani. Francesco Gnagni ha sentito lo scrittore e giornalista Shady Hamadi, attivista per i diritti umani in esilio dalla Siria:

R. – L’evacuazione procede. Molti civili sono stati spostati verso Idlib, una località sotto il costante bombardamento dell’aviazione russa: quindi molti di loro raccontavano di aver lasciato la morte per assedio o per fame, per trovarne un’altra – a Idlib – sotto i bombardamenti. Quindi, in generale, è il formato scelto per questa evocazione che ritarda in qualche maniera la morte, perché di questo si tratta spostando migliaia di civili in un’altra località. Il dato più significativo – a mio giudizio – è quello di una vera e propria pulizia religiosa e di un cambiamento demografico: ci sono due villaggi sciiti sotto assedio da parte dell’opposizione e gli abitanti – circa 4 mila persone – sono stati spostati nei quartieri dove prima vivevano altri abitanti, quello di Aleppo Est, che invece vengono portati verso questa provincia di Idlib. Quindi, in qualche maniera, c’è un cambiamento demografico nella Siria, in cui intere fasce – in questo caso di popolazioni sunnite – vengono spostate in altri territori, a fronte degli sciiti che vengono invece spostati dai loro luoghi di origine verso quartieri che erano sunniti.

D. – Pare poi che la strada che collega Aleppo con la roccaforte del sedicente Stato Islamico del Nord della Siria, secondo quanto sostiene l’esercito di Ankara, sia sotto il pieno controllo delle milizie filoturche dell’esercito siriano libero: mi conferma?

R. – Le dico di più: l’accordo – quello che è stato firmato tra la Turchia e la Russia e che in qualche maniera fino a qualche tempo fa ci sembrano su fronti opposti – deve essere letto come il risultato di un prevalere di agende a breve termine: i turchi sono interessati a costruire uno stato cuscinetto per proteggersi dal confine nord della Siria e quindi dalla creazione di uno Stato curdo; in cambio hanno chiesto la città di Albad,  della quale hanno assunto il controllo, e hanno dato una mano ai russi a prendere invece il controllo di Aleppo. Quindi è chiaro che hanno in mano loro – i turchi in questo caso – il fronte nord della Siria, il confine nord, e quindi anche i destini di quell’opposizione che ancora rimane e che si è fidata dei turchi fino a ieri.








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