2016-12-17 11:00:00

Zuppi: marcia della pace a Bologna per non rimanere a guardare


«La non-violenza, stile di vita per la pace». E’ il titolo della 49.ma «Marcia nazionale dalla pace» che si terrà a Bologna il prossimo 31 dicembre. Ricco il programma presentato dall’arcivescovo della città emiliana mons. Matteo Zuppi e dal sindaco Virginio Merola. Il servizio di Luca Tentori:

Mentre in molti accenderanno i fuochi di capodanno, un popolo in marcia cercherà di spegnere i fuochi della guerra. Con la preghiera, il dialogo, la mobilitazione e il digiuno.  Succederà a Bologna per la tradizionale «Marcia della pace” promossa dalla Conferenza episcopale italiana, Caritas, Azione Cattolica, Pax Christi e la stessa Chiesa locale che ospiterà per la prima volta questa iniziativa. Ai nostri microfoni l’arcivescovo di Bologna, mons. Matteo Zuppi:

"La marcia in fondo vuol dire anche questo. Io non accetto di vivere da spettatore, di guardare dalla finestra, di osservare tutto da quella bolla di sapone – per utilizzare un’altra immagine così chiara di Papa Francesco – ma scendo per strada. Qualcuno può pensare che non serve a niente. Non è vero. Crediamo che la pace è sempre qualcosa di artigianale e che l’impegno di ciascuno per la pace può e deve far cambiare questo mondo. E se questo impegno si traduce in una politica di pace credo che potrà ulteriormente spingere a difendere la pace comune così tanto minacciata".

Il programma prevede per il 31 dicembre un intero pomeriggio di iniziative, marce, momenti di preghiera interreligiosa, testimonianze e voci dalla guerra per un mondo di pace. Tutto nel cuore stesso di Bologna. Momento conclusivo la Messa presieduta dall’arcivescovo mons. Matteo Zuppi nella Basilica di San Francesco alle 22.30. Ma chi è invitato alla Marcia della pace?

"Tradizionalmente è aperta a tutti quanti e credo che la non violenza e la pace siano temi che necessariamente devono unire anche con convinzioni diverse, ma con la convinzione che soltanto rifiutando la logica perversa delle armi si può raggiungere la pace".

A raccontare la storia mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, tra i fondatori della Marcia della pace. La prima si tenne nel segno di Giovanni XXIII, nel suo paese natale a Sotto il Monte. Correva l’anno cruciale 1968:

"La Marcia di Capodanno fu voluta dai giovani di Pax Christi i quali volevano che l’anno cominciasse non soltanto con lo spumante  e il panettone, ma  che cominciasse in preghiera, con una marcia di riflessione antecedente. Papa Paolo VI nel 1968 aveva lanciato la Giornata mondiale per la pace e l’anno successivo il 31 dicembre noi facemmo la Marcia. Nacque proprio per sensibilizzare, noi di Pax Christi per primi, e poi per sensibilizzare le città che via via abbiamo girato al tema della pace".








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