2016-12-17 08:11:00

Il grazie dei bambini centrafricani per l'aiuto all'ospedale di Bangui


I bambini del Centrafrica ringraziano il Papa e quanti partecipano all’iniziativa del Concerto di beneficenza con Claudio Baglioni, stasera alle 20.30 in Vaticano. L’obiettivo è sostenere un ospedale pediatrico a Bangui, nella Repubblica Centrafricana, e le vittime del terremoto in Centro Italia. Oltre ai 500 mila euro già raccolti con i biglietti, sarà possibile donare con un sms al numero 45523. Il concerto, che celebra anche i 200 anni della Gendarmeria vaticana, sarà trasmesso a reti unificate da Rai, Rtl e Radio Vaticana. Sulla realtà di quest’ospedale, ascoltiamo, al microfono di Sergio Centofanti, don Mathieu Bondobo, vicario generale della Diocesi di Bangui, che ha accompagnato Papa Francesco durante il suo viaggio in Centrafrica nel novembre dell’anno scorso:

R. – L’ospedale pediatrico di Bangui è l’unico, per il momento, che cura i bambini non solo nella capitale ma in tutto il Paese: c’è purtroppo questa difficoltà di assistenza pediatrica in Centrafrica … Quindi, da tutto il Paese portano i bambini a Bangui per curarli. Quest’ospedale pediatrico funziona male, perché manca quasi tutto. Quando Papa Francesco è venuto a Bangui, uno dei posti che ha visitato è stato proprio l’ospedale pediatrico e il responsabile ha spiegato al Santo Padre lo stato in cui si trova questo ospedale. Il Santo Padre l’ha ascoltato con grande attenzione, ha salutato ogni bambino malato che si trovava lì con una carezza bella, rassicurando questi bambini che, malgrado la situazione precaria e difficile, lui era lì per dare sollievo e sostegno. Da quel momento, il Santo Padre ha voluto fare qualcosa per quest’ospedale pediatrico. Da lì è nato questo progetto che stiamo vivendo.

D. – Tu eri con il Papa quando ha visitato l’ospedale pediatrico, perché durante il viaggio traducevi le sue parole nella lingua locale, il sango

R. – Giusto. Anch’io, accanto al Santo Padre, vedevo quella realtà che è la realtà del mio Paese, e quindi la stessa commozione che sentiva il Santo Padre la sentiva ognuno di noi che stava accanto a lui in quel momento: ognuno vedeva il dolore ma anche la difficoltà che i medici e tutti coloro che si occupano della cura dei bambini avevano. Avevano voglia di fare qualcosa, di aiutare di più, ma allo stesso momento noi vedevamo la loro impotenza di fronte a certe sofferenze, a certe situazioni. Però, il coraggio che hanno è per noi una spinta a fare di più per dare sollievo, vita e speranza a tanti bambini centrafricani che soffrono.

D. – Come viene accolta questa iniziativa, proprio all’ospedale di Bangui?

R. – Questa iniziativa porta una grande gioia. E lì vediamo ancora una volta la realizzazione di Dio, un miracolo di Dio per il Centrafrica: stiamo vivendo cose che non ci aspettavamo. La visita del Santo Padre, tutti i frutti buoni di questa visita, abbiamo avuto un nuovo cardinale e ora il complesso pediatrico di Bangui che sarà sostenuto: tutto questo, per noi del Centrafrica, è un segno della presenza di Dio, di questo Dio che sta accanto a noi, che ci accompagna nella nostra storia e che ci dà vita.

D. – Una nuova speranza anche per i bambini del Centrafrica …

R. – Sì, una nuova speranza per i bambini del Centrafrica, perché sappiamo che i bambini, i giovani sono il futuro di un Paese, il futuro della Chiesa, il futuro di una nazione. Quindi una grande speranza perché questa speranza è una Speranza con la “S” maiuscola, perché è Dio stesso. Senza Lui non possiamo fare niente.








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