Nuove violenze compiute con l’approssimarsi del Natale, destano preoccupazione e sconcerto nella comunità cristiana indiana. Secondo informazioni raccolte dall'agenzia Fides, ieri un gruppo di circa 30 militanti induisti ha attaccato un gruppo di fedeli cattolici a Tikariya, villaggio appena fuori la città di Banswara, nello Stato del Rajasthan, percuotendo il sacerdote cattolico Stefphan Rawat, le donne e gli altri cristiani. Come riferito a Fides da Sajan K George, presidente del Consiglio globale dei cristiani indiani (Gcic), i cattolici come da tradizione stavano girando per le strade del villaggio cantando canti natalizi, i tradizionali “carol”, in una mini processione avviata alla fine della Messa . Gli estremisti armati di bastoni e manganelli li hanno raggiunti e percossi con violenza, in spregio alla libertà di culto garantita dalla costituzione indiana.
Altre violenze subite dai cristiani nello Stato di Chhattisgarh
Tra gli altri recenti atti di ingiustificata violenza, quello avvenuto agli inizi
di dicembre su una donna cristiana nello Stato di Chhattisgarh: Samari Kasabi, 55
anni, cristiana del villaggio di Dokawaya, è stata uccisa in un attacco brutale che
ha costretto altri cristiani a convertirsi all'induismo per paura di essere assassinati.
Kasabi è stata denudata, picchiato a morte e poi bruciata dai suoi vicini di casa
in una notte di terrore. La folla dei militanti era alla ricerca di suo figlio Sukura,
35 anni, e della sua famiglia ma, non trovandola, hanno deciso di uccidere Samari.
La polizia locale ha arrestato il capo del villaggio per due giorni, prima di rilasciarlo
senza accusa. In precedenza altri membri della famiglia erano stati rapiti dai naxaliti,
gruppo di guerriglieri comunisti indiani, mentre stavano pregando per i malati e i
bisognosi nel loro villaggio. I membri della famiglia raccontano di esser stati ripetutamente
perseguitati.
Per Natale i cristiani chiedono alle forze di sicurezza di vigilare
Anche nell’altro stato del Madhya Pradesh, in India centrale, nei giorni scorsi alcuni
estremisti indù hanno attaccato una chiesa protestante e colpito con pietre i fedeli
durante una liturgia. E alcune statue sacre, come quelle di sant’Antonio e S. Lorenzo
all'interno della chiesa cattolica di Nostra Signora della Salute nel distretto di
Udupi, nello stato di Karnataka, sono state profanate e distrutte da vandali nella
notte dell’11 dicembre. Il Consiglio globale dei cristiani indiani (Gcic) sta documentando
una serie di incidenti e di violenze sui cristiani in India, in particolare negli
stati di Karnataka e in Orissa, proprio in prossimità del Natale. Per questo chiede
alle forze di sicurezza di garantire la protezione necessaria perché “la piccola e
vulnerabile comunità cristiana possa pregare e celebrare in pace e sicurezza questo
tempo santo del Natale”.
Il governo centrale accusato di ignorare gli attacchi contro le minoranze
In India i cristiani sono circa il 2,5% della popolazione mentre l'80% degli 1,3
miliardi di abitanti si professa indù. La conversione al cristianesimo è espressamente
vietata per legge in cinque Stati indiani. Il governo indiano a livello federale,
guidato dal Bharatiya Janata Party (Bjp), partito nazionalista indù, è accusato di
chiudere un occhio sugli attacchi contro le minoranze religiose nel Paese. (P.A.)
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