2016-12-13 13:16:00

Egitto: il dolore dei copti dopo l'attentato ad una chiesa al Cairo


Ci sarebbe il gruppo dei Fratelli Musulmani dietro all'attentato alla cattedrale copta del Cairo di domenica scorsa che ha provocato 25 morti. Lo sostiene il ministero dell'Interno egiziano, secondo cui l’organizzazione avrebbe finanziato l’autore dell'attacco. Intanto, in Egitto la comunità copto-ortodossa vive un momento difficile dopo l’episodio di sangue che fa seguito ad altri simili. Sul clima in Egitto, Giancarlo La Vella ha intervistato Luciano Ardesi, esperto di nord Africa:

R. – La comunità copta vive molto male questo attentato di domenica, anche perché questo è solo l’ultimo di una serie di episodi che si susseguono con una frequenza straordinaria. Quindi c’è preoccupazione, anche perché la comunità copta ha sempre chiesto ai governi che si sono succeduti al Cairo di proteggere la comunità stessa. Invece si assiste allo stillicidio di attentati alle Chiese, in modo particolare ma non solo, anche alle case o alle iniziative sociali che la Chiesa copta mette in opera nel Paese.

D. – Il ministero dell’Interno del Cairo punta il dito contro i Fratelli Musulmani: è plausibile un’ipotesi del genere?

R. – I Fratelli Musulmani da molti anni sono accusati dalla comunità copta di essere all’origine di questi attentati. Ed è probabile che in questo caso, se si confermassero questi sospetti, la comunità copta si sia trovata in mezzo a uno scontro tra i Fratelli Musulmani, che rimproverano al Presidente al-Sisi di aver destituito con il colpo di Stato del 2013 il proprio leader, Mohamed Morsi; e che quindi i copti in qualche modo paghino la guerra che i Fratelli Musulmani stanno conducendo contro l’attuale governo. Ma anche senza questo elemento rimane il fatto che questa guerra contro la comunità copta va avanti da troppo tempo.

D. – L’Egitto rimane comunque uno dei Paesi arabi più stabili nonostante questi episodi?

R. – Il tentativo del terrorismo in Egitto in questi anni è quello destabilizzare il Paese; certamente anche l’attentato di domenica non faciliterà la sua ripresa economica e la ripresa del turismo: l’Egitto sta soffrendo enormemente per questi attentati anche sul piano economico. Naturalmente questo si rifletterà anche sul piano politico. I copti sono da tanti anni discriminati sul piano sociale, del lavoro, della funzione pubblica: rimproverano al governo di essere stato troppo indulgente nei confronti di coloro che attaccano i cristiani in Egitto.








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