2016-12-09 14:11:00

Sindaci europei in Vaticano: i rifugiati sono nostri fratelli e sorelle


“Basta guerre, basta razzismo, basta morte”, lo ha detto con forza Ada Colau, sindaco di Barcellona e promotrice del Summit “Europa: i rifugiati sono nostri fratelli e sorelle”. L’incontro, oggi e domani nella Casina Pio IV, in Vaticano, è stato organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze. In un clima da veri “costruttori di pace”, i circa 80 sindaci invitati stanno scambiandosi esperienze e proposte sul tema dei flussi migratori. E per domani è prevista anche un’udienza papale. Il servizio di Eugenio Murrali:

Uno scambio costruttivo, ma anche un momento di forte denuncia per il dolore che i sindaci, specialmente quelli in prima linea, incontrano nello sguardo dei richiedenti asilo. Prima a intervenire Virginia Raggi, che innanzitutto ha ringraziato Papa Francesco "per questa iniziativa, che è un'ulteriore conferma, se mai ce ne fosse bisogno, del grande ruolo di stimolo e di persuasione morale del suo pontificato sui temi di carattere sociale e umanitario". Quindi, ha ricordato come Roma sia una città votata all’accoglienza, ma che deve fare di più, specialmente per evitare lo scontro tra poveri. Intense le parole di Ada Colau, sindaco di Barcellona. Per lei è imperdonabile un’Europa che non accoglie:

“Le persone rifugiate non solo non sono un peso, ma sono venute a salvare noi, sono la nostra speranza di fronte a un’Europa i cui valori fondativi sono entrati profondamente in crisi, di fronte al populismo xenofobo e al nazionalismo egoista. Loro, continua la Adau, sono l’opportunità di costruire un’Europa più forte, autentico referente internazionale dei diritti umani".

Duro il sindaco di Lisbona, Fernando Medina, che si è scagliato contro l’assenza di volontà politica e ha ricordato come in passato alcuni Stati europei abbiano accolto grandi numeri di rifugiati. Spyros Galinos, sindaco di Lesbo, che insieme a Giusi Nicolini di Lampedusa è uno dei più impegnati nelle emergenze e nel primo soccorso di chi arriva sulle coste europee, ha detto che il nostro continente o è l’Europa dell’accoglienza e della democrazia o semplicemente non è Europa. Tante le testimonianze pratiche dell’accoglienza che le città offrono ai richiedenti asilo, ne hanno parlato, tra gli altri, il sindaco di Ginevra, di Berlino, di Dresda, di Valencia, di Madrid. Si è puntato il dito contro le guerre e i cambiamenti climatici, cause principali della sofferenza di chi fugge da violenza e povertà. Incisivo il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha affermato:

"A Palermo non abbiamo migranti, perché, per una decisione del sindaco, chiunque arriva a Palermo diventa palermitano".

E non ha esitato a utilizzare il termine “genocidio” di fronte alla morte di tanti civili, nel nostro mare, nell’indifferenza di molti, e per colpa di un sistema che costringe chi fugge ad affidarsi alle mani criminali di chi spesso li consegna alla morte, certamente al dolore.








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