“Tradurre le dichiarazioni in azioni e gli impegni assunti in risultati”. È questa la direzione che deve intraprendere il commercio globale per raggiungere gli obiettivi della nuova Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. È quanto ha affermato mons. Ivan Jurkovič, osservatore permanente della Santa Sede presso Nazioni Unite di Ginevra, intervenendo ieri alla riunione del Consiglio dell’Unctad, la Conferenza delle Onu sul Commercio e lo Sviluppo.
Ripensare globalizzazione per creare una prosperità condivisa
Nonostante gli indubbi vantaggi della liberalizzazione del commercio globale e i passi
avanti compiuti negli ultimi decenni dalla comunità internazionale per rendere accessibili
i mercati ai Paesi in via di sviluppo con il loro ingresso nell’Organizzazione mondiale
del Commercio – ha osservato il presule –, l’economia mondiale stenta a riprendersi
dalla crisi economica e finanziaria mondiale iniziata nel 2008-2009 , che pesa soprattutto
sulle nazioni più povere, ma anche sulle economie industrializzate creando crescenti
disuguaglianze. Di fronte a questo scenario, ha evidenziato, “la grande sfida politica
che ha di fronte oggi la comunità internazionale è quella di passare dalla globalizzazione
a una narrazione più costruttiva della creazione di una ricchezza condivisa”.
Promuovere un circolo virtuoso per il bene comune
Per fare ciò - ha proseguito l’osservatore vaticano - le politiche delle istituzioni
multilaterali e i 17 obiettivi dell’Agenda per lo sviluppo post-2015 non possono limitarsi
a mantenere una sorta di equilibrio tra interessi particolari, ma devono mirare al
bene comune. Questo richiede, da un lato, l’autocontrollo di ciascun membro della
comunità internazionale e, dall’altro, la loro collaborazione.
Passare dalle parole ai fatti
“Se veramente vogliamo il successo dell’Agenda 2030 – ha quindi concluso mons. Jurkovič
- dobbiamo continuare ad implementare l’Addis Abeba Action Agenda (il Programma di
Azione adottato nel 2015 dalla Terza Conferenza delle Nazioni Unite sui finanziamenti
allo sviluppo n.d.r.). Il nostro comune obiettivo deve essere di trasformare la nostra
decisione in azione”. (A cura di Lisa Zengarini)
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