2016-12-06 08:26:00

Francia: il premier Valls lancia la scalata all'Eliseo


In Francia il premier francese, Manuel Valls, lancia la scalata all'Eliseo dopo il passo indietro del presidente, Hollande. Ieri ha annunciato le dimissioni dall'attuale incarico che saranno formalizzate oggi, per candidarsi alle primarie socialiste. Da Parigi Francesca Pierantozzi:

Niente è scritto in anticipo. Manuel Valls ha ripetuto la frase come un mantra, annunciando la sua candidatura alle presidenziali:

“Je suis candidat à la présidence de la Répubblique”

Il premier francese che oggi presenterà le dimissioni, François Hollande, dovrà affrontare le primarie della sinistra a fine gennaio. Primo obiettivo proprio quello di riunire la gauche in questo momento a pezzi, lacerata tra lotte intestine, il proliferare delle candidature e il difficile bilancio dell’impopolare Hollande che ha deciso di non ricandidarsi. I sondaggi sono impietosi e danno per ora la sinistra nemmeno in grado di superare il primo turno delle presidenziali di maggio, dove potrebbe esserci il duello tra l’estrema destra di Marine Le Pen e la destra di François Fillon. Nel discorso di ieri, pronunciato dal municipio di Evry, comune della banlieue di Parigi dove è stato sindaco per oltre 10 anni, Valls si è detto paladino di una Francia indipendente, inflessibile sui suoi valori di fronte alla Cina, di fronte alla Russia di Vladimir Putin, all’America di Donald Trump e alla Turchia di Erdogan.

 

Valls ha dunque formalizzato la sua decisione di candidarsi all'Eliseo. Per lui c'è però da superare uno scoglio interno, vincere cioè le primarie del centrosinistra in programma il 22 gennaio. Clarissa Guerrieri ha intervistato Massimo Nava, editorialista e corrispondente del Corriere della Sera da Parigi:

R. – Si sarebbe rischiato uno scontro istituzionale se Hollande fosse rimasto in carica e si sarebbe rischiato una primaria del partito socialista a gennaio con un convitato di pietra. Questo non significa che la sinistra di problemi non ne abbia, ne ha moltissimi: è lacerata e ci sono già almeno due anime che si confrontano nella contesa, quella dell’ex ministro dell’economia e delle finanze Emmanuel Macron, che ha lanciato la sua candidatura riformista liberale, poi quella della sinistra più radicale, socialcomunista, che è al seguito di Jean-Luc Mélenchon. La vera domanda è che cosa riuscirà a fare Valls per rimettere insieme i cocci e portare la sinistra a uno scontro, a una sfida finale contro Fillon che avrebbe due grandi vantaggi: in primo luogo riportare il Paese a una dimensione politica di normalità, in secondo luogo, anche con una sconfitta onorevole, di portare all’Assemblea nazionale un’opposizione forte e credibile.

D. – Cosa pensano i francesi di questa svolta politica?

R. – C’è chi pensa che a sinistra adesso le cose cambino. Il sentimento più diffuso adesso in questo momento è di soddisfazione per la rinuncia di Hollande.

D. – Come mai secondo lei il presidente Hollande non si è ricandidato per il secondo mandato?

R. - Da un lato ha preso atto del fatto che la sinistra rischiava veramente l’emarginazione, la caduta dei sondaggi è verticale, quindi ha preferito gettare la spugna.

D. – Cosa dovrebbe fare secondo lei il premier Valls per risollevare il Paese da questa crisi che l’avvolge da tempo?

R. – La scommessa di Valls è quella di prendere atto del profondo bisogno di riforme che la Francia ha e, al tempo stesso, deve rassicurare l’opinione pubblica e soprattutto i ceti popolari più sfavoriti.








All the contents on this site are copyrighted ©.