“Francesco Saverio è all’origine di quella missionarietà moderna che si apriva ai nuovi mondi e che si andava affermando nel corso dei secoli XV e XVI” ha evidenziato il Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, il card. Fernando Filoni, durante la Messa che ha presieduto sabato sera nella chiesa romana del Gesù, nella festa del Santo Patrono delle Missioni.
Le sue gesta hanno obbligato i Papi del tempo ad assumere l’iniziativa
missionaria
Nel 1506 - riporta l'agenzia Fides - quando nacque Francesco Saverio, erano passati
quattordici anni dalla scoperta dell’America e otto dall’apertura delle rotte verso
le Indie Orientali. “Si era, cioè, agli albori di quel secolo che avrebbe indotto
la Sede Apostolica a occuparsi dell’evangelizzazione a Occidente, a Oriente e a Sud
dell’Europa” ha ricordato il cardinale, anche se poi, si dovrà attendere il 1599,
alcuni decenni dopo la sua morte, per vedere la struttura antesignana della Congregazione
di Propaganda Fide. “Le sue lettere, le sue relazioni e le sue gesta avevano avuto
tanto rilievo in Europa da obbligare i Papi del tempo a manifestare ogni attenzione
non solo nel finanziare i viaggi apostolici dei missionari, ma ad assumere l’iniziativa
missionaria”.
La sfida missionaria: accogliere l'invito di Papa Francesco nell’essere
una Chiesa 'in uscita'
“Francesco Saverio si può effettivamente ritenere l’uomo che fu preso totalmente dalla
grazia dello Spirito Santo per una missione” ha detto il card. Filoni, ma “anche oggi
il compito di evangelizzare è sempre urgente davanti a noi”. Seguendo le tracce di
Paolo di Tarso e di Francesco Saverio, un immenso stuolo di missionari in questi secoli
si sono succeduti nel portare il Vangelo in tutti i continenti, ed ancora oggi “la
sfida missionaria ci spinge ad accogliere, con intima adesione, l'invito di Papa Francesco
nell’essere una Chiesa 'in uscita', una comunità missionaria che sempre prende l’iniziativa
per raggiungere tutti i popoli”. Sfida che appartiene a tutti i battezzati, compito
affidato dal Signore risorto a tutta la sua Chiesa.
Francesco Saverio, Teresa di Gesù Bambino e Paolina Jaricot uniti nell'amore
alla missionarietà
Quindi il Prefetto del dicastero missionario ha accomunato Francesco Saverio, “il
grande e straordinario viaggiatore missionario”, Teresa di Gesù Bambino, “la grande
mistica di clausura sempre spiritualmente proiettata all’annuncio del Vangelo” e Paolina
Jaricot, la giovane laica fondatrice dell’Opera della Propagazione della Fede, che,
attraverso la Catena del Rosario e la raccolta delle offerte tra le operaie della
fabbrica in cui lavorava, rendeva quelle giovani donne partecipi dell’opera missionaria.
“Tre personalità, diverse e così profondamente amanti della missionarietà – ha messo
in evidenza - zelanti nel sostegno spirituale e materiale, assillate dal desiderio
che Gesù Cristo fosse portato, conosciuto e amato da tutti gli uomini e da tutte le
donne; tre personalità in cui troviamo come la sintesi, di tutto il Popolo di Dio
che si slancia nell’annunzio del Vangelo”.
L'annuncio del Vangelo è l'incontro con Cristo
Nella parte conclusiva dell’omelia, il card. Filoni ha messo ancora in rilievo che
“la missionarietà della Chiesa porta in sé la gioia dell’annunzio del Vangelo, il
quale non è un bel libro di filosofia o di racconti edificanti, ma è l’incontro con
Cristo; la missionarietà è portare, andare incontro a Cristo Signore”. (S.L.)
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