2016-12-02 17:18:00

Referendum e Costituzione: informarsi bene e andare a votare


Come vota il laicato cattolico?

Dalle Acli per il Sì, al fronte del No che unisce il Movimento Cristiano Lavoratori, dossettiani e Family Day. Azione Cattolica, Comunione e Liberazione e Movimento dei Focolari sono neutrali. I vescovi italiani non si schierano per il Sì o per il No ma invitano a informarsi ed a partecipare al voto. 

La scelta è personale

"Trovo gli animi esacerbati e vedo una forte sproporzione nella polemica rispetto ai testi che dobbiamo considerare. Come il testo della riforma". "Questa riforma, afferma il politologo Antonio Maria Baggio, docente di Filosofia Politica presso l'Istituto 'Sophia' di Loppiano (Fi), fondata da Chiara Lubich, dovrebbe essere un punto fermo in un cammino verso le riforme di cui il Paese ha bisogno. Si tratta di valutare con il Si o il No come è fatta la riforma, ma certamente mettere in discussione che sia necessario farlo è sbagliato. Mi sembra che i principi costituzionali non siano in discussione e che la scelta come votare sia appannaggio della riflessione personale, che può essere anche motivata da gruppi sociali, ma per la quale non è richiesta una presa di posizione dei movimenti e delle associazioni cattoliche in quanto tali". 

Sono i cittadini ad essere divisi non i cattolici

"Bisogna vedere quale unità si chiede al laicato cattolico. Perchè, prosegue il politologo Baggio, quando non sono in discussione i principi e si tratta di scegliere il modo con il quale attuare le politiche, è inevitabile che ci sia una differenza. E' naturale. E' su altri punti che bisogna essere uniti". "Quindi anche nella valutazione di questa riforma, direi che non sono i cattolici divisi, ma che ad essere divisi sono i cittadini perchè hanno molte ragioni differenti. Ma sono divisi anche gli esperti. Costituzionalisti di fama, di esperienza, al di sopra di ogni sospetto, che amano la Costituzione, sono su sponde diverse". "Questo spiega come questa diversità investa anche il mondo cattolicol, perchè noi siamo una comunità politica che deve discutere". "Che si voti Sì o No non cambia il mondo. Certe polemiche che sento, come il grande capitalismo finanziario favorito da questa riforma, sono sbagliate, ed è sbagliato caricare la riforma di problematiche che riguardano la globalizzazione o l'intero sistema politico. Questo è un pezzo della nostra storia. Più sereni siamo e meglio riusciremo a valutare il Sì o il NO". 

Le ACLI per il Sì

Per Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e responsabile delle Relazioni Istituzionali delle Acli, c'è la necessità "di informazione per l'espressione di un voto consapevole e responsabile". "Le Acli sostengono il Sì, non per esprimere una preferenza politica, in quanto l'associazione è autonomamente schierata per il Bene Comune, ma per restare fedeli al DNA delle Acli quale realtà popolare e riformista". "Questa è una riforma nel complesso positiva , che può dare al Paese la spinta per ripartire".

Il "Comitato Famiglie" del Family Day per il No

"Siamo convinti, spiega Massimo Gandolfini, medico, presidente del Comitato promotore del Family Day, che l'accentramento del potere in un'unica direzione nega di fatto la democrazia e il bilanciamento dei poteri". "L'annullamento dei corpi intermedi, primo fra tutti la famiglia, allontana la partecipazione del popolo alle decisioni che lo riguardano". "Il nuovo assetto istituzionale accentra il potere nella figura del premier e subordina la sovranità del Parlamento italiano alle Istituzioni internazionali, come l'Unione Europea, completando la trasformazione in senso negativo del tradizionale tessuto sociale italiano". 








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