2016-11-25 14:07:00

Maltempo Piemonte: esondazioni e un disperso in Val Chisone


In Piemonte è emergenza maltempo: strade allagate, ponti chiusi e pioggia incessante. Anche se la situazione sembra essersi attenuata nella parte centrale della mattinata, resta comunque alta l’allerta nelle valli del Torinese e nel Cuneese, dove i volontari hanno iniziato a far fronte all’emergenza e dove sono ben 240 gli sfollati e un uomo risulta disperso. Il servizio di Sabrina Spagnoli:

Non si arresta l’ondata di maltempo che ha colpito il Piemonte in queste ore. Il Po questa mattina è salito di un metro sopra il livello di pericolo a Torino e la piena del Tanaro ha oltrepassato il livello di rischio ad Asti, raggiungendo quota 6 metri. In tutta la regione si riscontrano problemi di viabilità, con numerose strade chiuse per frane o perchè allagate. Particolarmente difficile la situazione nella provincia di Cuneo dove sono state chiuse le scuole e i volontari hanno iniziato a mobilitarsi per far fronte all’emergenza. 240 le persone sfollate nel Cuneese messe in salvo dall’acqua che aveva invaso i piani bassi delle abitazioni, mentre nel Torinese, fa sapere la Protezione Civile, sono 140 gli evacuati. In provincia di Torino i corsi d’acqua minori sono esondati in più punti causando diversi allagamenti, mentre in Val Chisone si cerca un uomo di 70 anni disperso mentre cercava di recuperare i cavalli dell’allevamento di famiglia. Attualmente i sommozzatori e l’elicottero dei vigili del fuoco sono ancora in cerca dello scomparso. La situazione non è migliore ad Alba dove gli abitanti sono stati evacuati ai piani superiori dei fabbricati con invito a spostarsi solo in caso di necessità e ad evitare strade lungo fiumi e torrenti. Allarme rosso nell’Alessandrino con il colmo della piena del Tanaro prevista nella tarda mattinata e sgombero delle aree goleniali. Paura anche in Liguria, nella provincia di Imperia la pioggia è caduta per tutta la notte, e la Valle Arroscia è pervasa da frane provocate dalle piogge violente. La Regione chiede lo stato di emergenza per il maltempo che ha danneggiato soprattutto il Ponente. Non ci sono ancora stime definitive circa i danni ma si reputa possano ammontare a circa 100 milioni.

 

A fare il punto della situazione Pierluigi Dovis, Direttore della Caritas Diocesana di Torino e Delegato Regionale delle Caritas di Piemonte e Valle d’Aosta, nell'intervista di Fabio Colagrande:

R. – Fortunatamente a Torino e nell’immediato interland torinese ha smesso di piovere, perché il problema non sono solo i fiumi che straripano o i torrenti che esondano ma sono proprio le piogge battenti che nella giornata di ieri e poi nella notte di oggi hanno creato dei problemi di gravi infiltrazioni d’acqua in diverse abitazioni, provocando delle piccole o grandi alluvioni domestiche. In questo momento, fuori Torino, laddove ci sono i campi nelle pianure, sembra di essere nella zona del vercellese quando si sta per raccogliere il riso: tutti i campi sono sommersi dall’acqua e in molti casi l’acqua dei campi si riversa nelle strade. Moltissime strade sono chiuse in parte o in toto. I problemi più gravi però sono quelli intorno al bacino del Tanaro. Stiamo attendendo la piena ad Alessandria per le prossime ore. In questo momento questo fiume ha diviso in due il paese di Garessio perché il corso d’acqua vi passa in mezzo e non è possibile transitare da una parte all’altra. La protezione civile sta iniziando a valutare quali sono le situazioni di maggiore criticità e lo renderà noto nelle prossime ore.

D. - Abbiamo finito di raccontare le storie dei terremotati dell’Umbria, delle Marche e del Lazio. Ora raccontiamo le storie di questi altri cittadini italiani che in un momento ancora di crisi economica si trovano a fare i conti con questa grande sciagura. Ma erano territori preparati a questo tipo di emergenze o no?

R. – Sono territori che 20 anni fa hanno avuto questa grandissima esperienza dell’alluvione. Sono state fatte delle opere di messa in sicurezza dei fiumi. Non sono state portate a termine tutte le opere di messa in sicurezza del territorio e soprattutto di arginazione rispetto alle abitazioni dei privati o degli esercizi commerciali. Sono i torrenti cosiddetti “minori” che hanno maggiore bisogno di essere in qualche modo tenuti d’occhio. Forse il fatto che siano passati così tanti anni ha fatto scendere un po’ l’attenzione sulla questione dei fiumi. Mi pare che ci siano alcuni “mea culpa” da fare, però c’era una certa attenzione al problema.

D. - La situazione del Po è sotto controllo in città?

R. - In questo momento mi pare di poter dire che sia abbastanza sotto controllo. La piena dovrebbe aver già superato la città di Torino, ma è tutto molto monitorato dalla Protezione civile, dai vigili del fuoco. Per il momento ci sono un po’ di battelli, ma anche altre piccole imbarcazioni che erano ormeggiate lungo le rive, che stanno vagando e quindi si sta cercando di chiudere questo pericolo perché se si mettono di traverso creano il famoso tappo soprattutto nella zona nord della città. Il rischio che poi si alzino gli altri fiumi è ancora presente, ma diciamo che in questo momento in città il rischio è sotto controllo.

 

 

 

 








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