2016-11-23 13:38:00

Gli aiuti della Società di San Vincenzo De Paoli ai terremotati


Ricostruire il tetto di un allevamento a Grisciano per riprendere l’attività, acquistare un caravan per un ammalato di sclerosi multipla, costruire una chiesetta per ristabilire il senso di comunità, sono solo alcune delle iniziative intraprese dalla Società di San Vincenzo De Paoli in favore delle popolazioni terremotate. “Non solo forniamo loro un aiuto concreto, ma anche ascolto e partecipazione ai loro problemi” afferma il presidente Antonio Gianfico, il quale è stato personalmente nei luoghi colpiti dal sisma per conoscere le famiglie e portare loro sostegno. Maria Guglielmino Trovato, vice presidente della Società San Vincenzo De Paoli, ha spiegato a Sabrina Spagnoli che tipo di aiuti vengono forniti ai terremotati:

R. – Abbiamo fornito un aiuto immediato a coloro che si trovavano presso gli ospedali e coloro che erano senza biancheria, senza un semplice spazzolino… Quindi abbiamo fornito un aiuto spicciolo a queste persone e stiamo continuando a dare sostegno anche nelle zone vicino al mare, dove vengono dislocate molte famiglie. Il nostro presidente è andato proprio nei territori. In questo momento stiamo cercando di portare degli aiuti un po’ più sostanziosi alle famiglie; siamo riusciti ad individuarne alcune. Il presidente si è recato da loro, le ha conosciute, ha visitato questi posti. Alcuni addirittura sono posti in cui non si può arrivare nemmeno con i mezzi. Stiamo aiutando un allevamento a Grisciano. Questo allevatore aveva una stalla e un fienile che sono stati distrutti in parte dal primo terremoto; il secondo terremoto ha raso al suolo completamente tutto, quindi ha anche venduto gli animali. Voleva riutilizzare i soldi per rifare il tetto, ma noi ci siamo offerti per rifarlo al posto suo. Si tratta di un  tetto di 1500 metri quadrati , in modo che con i soldi ricavati dalla vendita degli animali potrà riacquistarne altri per continuare la sua attività. Lì, nelle vicinanze, un apicoltore e la sua famiglia sono morti; è rimasta viva solo la mamma che voleva continuare l’attività del figlio.  Le api sono state momentaneamente portate altrove, però stiamo aiutando la signora nella ricostruzione dell’azienda per poter poi riportare le api di nuovo sul territorio. C’è una famiglia dove ci sono degli ammalati di sclerosi multipla, e sempre nella stessa famiglia c’è una persona con un tumore e che sta facendo chemioterapia. Non sono persone che possono stare in luoghi dove si soffre il freddo o altro, per cui hanno chiesto un caravan; noi abbiamo provveduto al caravan, così potranno aspettare con più tranquillità l’arrivo delle casette. Stiamo cercando di capire se è possibile affittare dei container. In ultimo, stiamo cercando una chiesetta da poter ricostruire per dare la possibilità a quanti hanno deciso di rimanere sul territorio di riunirsi di nuovo di ritrovarsi in comunità.

D. - Quali sono le maggiori difficoltà che queste persone affrontano quotidianamente?

R. - Tutto! Anche trovare un posto per parlare è difficile! Poi il freddo, trovare un luogo dove far giocare i bambini, dove mandarli a scuola… Anche quello che per noi è la quotidianità, come prendersi un libro di preghiere per leggere oppure di trovare un posto per sedersi e stare un po’ tranquilli, per loro non è una cosa fattibile.

D. - Con il vostro contributo è stata ricostruita la Casa dello studente a L’Aquila. Cosa ha significato questo evento per i cittadini?

R. - Penso che sia stata una svolta. Finalmente qualcosa che si muoveva di nuovo. È stato molto emozionante aprire finalmente questa Casa ad una vita nuova; è stato come un nuovo inizio.

D. - Quali attività sono previste per la scuola e i giovani colpiti dal sisma e non?

R. - Per la scuola abbiamo indetto un concorso: abbiamo chiesto alla scuola che una parte del premio vada per le attrezzature scolastiche e un’altra parte, un terzo per l’esattezza, vada all’organizzazione di un evento in cui venga coinvolta tutta la classe dei ragazzi che hanno vinto, quindi un evento di carattere culturale, a cui parteciperemo anche noi per avere un contatto con i giovani e quindi riuscire ad avvicinarli a quelli che sono i nostri principi che invitano alla carità e al rispetto del prossimo.








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