2016-11-22 12:28:00

Cop22. Mons. Leuzzi: la Laudato sì pone questioni anche etico-morali


Come far collaborare aziende, istituzioni e università per favorire la lotta ai cambiamenti climatici, in modo particolare alla luce della Cop22 di Marrakech? Di questo sì è parlato in un incontro organizzato alla Luiss Guido Carli di Roma dal titolo "Green Day", organizzato dalla rivista Formiche e a cui ha partecipato anche il ministro dell'Ambiente Galletti. Francesco Gnagni lo ha chiesto al vescovo ausiliare di Roma, anche lui intervenuto all'incontro, mons. Lorenzo Leuzzi:

R. – Credo che a partire dal paragrafo 194 della Laudato si’ diventa sempre più importante il collegamento tra università, mondo imprenditoriale e soprattutto aziende impegnate nell’elaborazione tecnologica, perché quest’ultimo invita a pensare un nuovo sviluppo globale comporta un superamento di ciò che noi oggi pensiamo del concetto di crescita. Non basta la crescita ma occorre lo sviluppo, perché la crescita può avere percorsi illimitati e senza fare mai una verifica; basta crescere per giustificare le proprie scelte. Il Papa sollecita quindi a rivedere il concetto di progresso; il concetto di sviluppo, invece, coinvolge una continua riflessione su come l’uomo sta vivendo in questo momento la propria esistenza storica sia a livello personale che comunitario. Per questo la collaborazione tra università e il mondo imprenditoriale per risolvere i grandi problemi del clima e dell’ambiente diventa sempre più necessaria proprio per evitare che la crescita prevalga sullo sviluppo.

D. - Come è stata recepita dalle istituzioni e dagli organismi internazionali l’enciclica di Papa Francesco Laudato si’? E in quale direzione, secondo lei, sta andando la Cop22,la Conferenza Onu sul clima di Marrakech?

R. - Credo che l’enciclica Laudato si’ ormai sia un punto di riferimento proprio perché il Papa pone una questione di fondo e non soltanto una riflessione puramente etico-morale. Credo che gli sviluppi e le riflessioni che piano piano vanno maturando, la consapevolezza e la partecipazione di quasi tutte le nazioni a livello mondiale, sono il segno che tutti siamo consapevoli che la Laudato si’ può essere davvero una strada maestra perché questo desiderio, questa disponibilità a collaborare possa sempre di più realizzarsi in scelte concrete e non soltanto di buoni propositi che purtroppo, negli ultimi tempi, si sono rivelati incapaci di dare risposte significative alla risoluzione dei grandi problemi ambientali.

D. - Il tema della sostenibilità ambientale può aiutare secondo lei l’Europa a trovare una sua strada per uscire dalla crisi?

R. - Credo proprio di sì, perché il tema dell’ambiente se collocato in una prospettiva di ripensamento culturale – ciò che il Papa chiama “di rivoluzione culturale”-, penso che in Europa possa trovare anche quelle motivazioni per camminare insieme. Ricordiamo che l’Europa ha capacità culturali che altri continenti non hanno. Dunque potrebbe essere davvero un grande servizio che l’Europa farebbe per tutta l’umanità.








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