2016-11-17 14:14:00

Al cinema “Animali fantastici e dove trovarli”


Esce oggi sugli schermi italiani “Animali fantastici e dove trovarli”, diretto da David Yates tratto dall’omonimo romanzo di J.K. Rowling, che porta le sue avventure a New York, molti anni prima di quelle di Harry Potter. Una favola raccontata nel più affascinante dei modi e con tante sorprese. Il servizio di Luca Pellegrini:

Madama Presidente: “Tu sai da 24 ore che un mago non registrato ha liberato degli animali magici a New York?”
Tina: “Sì”
Madama Presidente: “Dov’è quest’uomo?”

Quel "toc toc" Tina, una maga newyorkese retrocessa agli archivi del Congresso Magico cui appartiene, lo fa su una valigia, da cui sbuca fuori Newt Scamander, insegnante a Hogwarts di Magizoologia e che, dopo qualche decina d’anni, avrà tra i suoi allievi Harry Potter. Nel 1997 veniva pubblicato il primo dei romanzi dedicati al Maghetto, autrice una sconosciuta J. K. Rowling. Furono sette best-seller e otto film, fino alla chiusura della saga. Con “Animali fantastici”, da cui David Yates ha tratto un film affascinante, davvero “magico”, uno splendore visivo e una narrazione avvincente, la scrittrice britannica ci porta ad immaginare un nuovo mondo che prelude alle avventure di Potter. Ed è davvero il “Nuovo mondo” quello in cui hanno luogo queste prime strabilianti avventure: è New York, anno 1926, e Newt, che ci arriva piuttosto spaesato, in quella valigia spesso si rifugia, e dentro nasconde anche tutti i suoi magici animali: Snaso, Asticello, Velenottero, Erumpent, Graphorne e tanti, tanti altri, alcuni innocui, altri molto meno. Ma nella netta divisione tra i No-Mag, così si chiamano i Babbani in America, che siamo noi, e i maghi veri, si insinua la distruzione, la vendetta, la violenza, una forza quasi incontenibile che da entrambi andrà combattuta, per ristabilire equilibrio e ordine. “Questa è una storia di eroi che sono persone – afferma la Rowling – che hanno il coraggio di dire: ‘vedo com’è, ma potrebbe non necessariamente essere in questo modo’”. Chiedersi il "perché" delle cose è ciò che nell’infanzia e nell’adolescenza porta alla presa di coscienza della realtà, ma anche alla curiosità che è il motore del progresso. Poi sta a ciascuno far si che s’avanzi verso il bene, anziché il male. Ma qui si esce dal magico mondo di Scamander e Potter, e serve prendere atto di quanto la realtà sia difficile, e anch’essa talvolta per nulla rassicurante, come certi maghi e certi animali.








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