2016-11-14 17:38:00

Referendum, il Comitato per il Si': via il bicameralismo paritario


Tra i punti nodali della riforma istituzionale, che gli italiani saranno chiamati a votare il 4 dicembre, ci sarà ci sarà il superamento del bicameralismo paritario. Solo la Camera dei deputati potrà dare la fiducia e sarà titolare di quasi tutto il procedimento legislativo, mentre il Senato avrà un compito di rappresentanza delle istituzioni territoriali. Alessandro Guarasci sentito un rappresentante del Comitato del Si’, il costituzionalista Stefano Ceccanti:

R. -  La quantità delle leggi bicamerali paritarie sarà pari a circa il tre percento dell’insieme. Abbiamo fatto fare degli studi sulla legislazione dagli anni 2013 al 2015 e questo è il risultato. La serie di tipologie che troviamo all’inizio dell’Art. 70 non deve ingannare perché sono comunque leggi che si fanno raramente, come ad esempio, la legge di procedura in materia europea o le riforme costituzionali. C’è un elenco molto puntuale ma corrisponde ad una minoranza molto ristretta delle leggi di garanzia.

D. - Il Senato potrà dare la fiducia? E se no, perché?

R. - Non deve dare la fiducia come non fa nessuna seconda camera europea, altrimenti torniamo al punto di partenza: ritorniamo ad una Camera che crea  problemi alla forma di governo con due maggioranze diverse in Camera e Senato e che non serve niente al rapporto centro-periferia in quanto sarebbe un’altra camera politica.

D. - Senza un Senato come lo abbiamo adesso, quanto si andrà a risparmiare?

R.- Il problema è questo: bisogna distinguere tra i risparmi diretti e i risparmi indiretti. I risparmi diretti son nell’ordine di alcune centinaia di milioni, ma i risparmi indiretti, quelli per cui il nuovo Senato e  autonomie fa scendere il conflitto Stato- Regioni ,sono nell’ordine di due miliardi.

D. - Il fronte del “No” dice che in Senato arriveranno solo dei nominati. Non c’è un po’ di confusione sul metodo di elezione dei senatori?

R. - Come sempre la legge elettorale non è materia costituzionale. Quindi la Costituzione si limita ad alcuni principi: gli elettori votano, quando eleggono il Consiglio regionale, per i consiglieri regionali e i senatori;  poi il Consiglio regionale ratifica la scelta degli elettori. Quindi sono eletti due volte.








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