2016-11-12 15:14:00

Manager alla Scuola di meditazione dei Gesuiti


Un percorso di meditazione rivolto ai manager affinchè i valori aziendali mettano al centro l’uomo e la sua dignità. E’ l’obiettivo della Scuola di meditazione della Sardegna dei Gesuiti che in collaborazione con la casa farmaceutica Ibsa, organizza corsi per coloro che si occupano del mondo sanitario, con una particolare attenzione verso donne e bambini migranti. Tre gli aspetti affrontati: psicologico, esistenziale e sociale, tenendo sempre al centro l’integrità del paziente. Ma come sono nati questi corsi? Marina Tomarro lo ha chiesto al coordinatore dell'iniziativa, il padre gesuita Davide Magni:

R. – Nascono dalla presa di consapevolezza che i manager, nella loro condizione di lavoro, hanno bisogno di diventare consapevoli nel vivere la propria quotidianità, nel rapporto e nel confronto con i loro interlocutori. In realtà nasce, da una esperienza precisa, particolare con la Ibsa Farmaceutici, con i manager della Ibsa che hanno come interlocutori innanzitutto i medici. Allora, il proposito è stato quello di aiutare ciascuno dei partecipanti a questi stage che abbiamo organizzato, a quello che nel linguaggio della spiritualità ignaziana si chiamerebbe “accedere alla propria originalità personale”, ovvero stimolare la crescita della capacità di essere promotori di quell’“intelligenza del bene”: vivere la propria quotidianità liberandosi da tutto quello che può essere quell’appesantimento di tante forme, che non consente di essere qui e ora presenti nelle proprie capacità e di essere - appunto - promotori di quella creatività virtuosa. E il processo è un po’ sempre quello della dinamica battesimale, dell’essere immersi nella realtà con tutte le proprie contraddizioni, liberati dai condizionamenti esterni, per accedere a quell’interiorità propria che ognuno ha e che è il luogo da cui poi germina quella creatività virtuosa.

D. – Quali sono quei valori aziendali che vengono messi in risalto in questi corsi?

R. – Quello di perseguire l’eccellenza di un prodotto, sviluppando quei farmaci nella forma migliore. Allora questo crea un approccio terapeutico che porta a prendersi cura dell’integrità della persona. Un altro valore aziendale - ad esempio - è quello dello spirito di squadra: la capacità cioè di valorizzare le qualità, le competenze e le energie di ciascuno, perché siamo in relazione. Da qui, poi, la centralità del paziente: la sua dignità, la sua condizione nella sua vita, nella sua completezza, nella sua integrità. La saggezza che la disciplina mentale sviluppa e acuisce, porta alla compassione.

D. – E uno dei progetti legati proprio a questi corsi di meditazione è quello delle madri migranti. Di cosa si tratta?

R. – C’è un problema concreto, un problema che può essere affrontato con quell’intelligenza del bene, che è il progetto della iodoprofilassi delle donne migranti in gravidanza. Perché la carenza dello iodio, che genera poi grossi deficit cognitivi e quindi intellettivi, può essere affrontata in maniera creativa, informando e aiutando le donne migranti a vivere questo percorso terapeutico di profilassi attraverso l’accompagnamento e la somministrazione gratuita di farmaci messi a disposizione da Ibsa; con tutta una campagna informativa in cui le donne migranti raggiunte attraverso la loro cultura, attraverso varie figure di mediatori culturali, vengono progressivamente accompagnate in questo percorso terapeutico necessario in Italia. Come Gesuiti abbiamo l’assistenza sanitaria a San Fedele a Milano; le attività dei Gesuiti in Albania, con la Caritas Internationalis; e poi in Camerun, nella diocesi di Bamenda. Quindi è un progetto che coinvolge l’intelligenza creativa medica, la capacità di servizio e di attenzione alle persone concrete sul territorio, come sono i centri di assistenza che sono presenti in Italia nella Rete Jesuit Social Nnetwork del Centro Astalli: a tutte le persone, che vengono incontrate, vengono date delle informazioni nella loro lingua, che sono in grado di spiegare entrando in quelle che sono le specificità culturali e i luoghi dai quali provengono. Siamo noi che ci inculturiamo e andiamo incontro alla persone. 








All the contents on this site are copyrighted ©.