2016-11-12 07:30:00

Francesco a Ponte Nona dai sacerdoti che hanno lasciato il ministero


Ieri pomeriggio Papa Francesco si è recato a Ponte di Nona, quartiere all’estrema periferia est di Roma, per incontrare 7 famiglie, tutte formate da giovani che hanno lasciato, nel corso di questi ultimi anni, il sacerdozio. Si è trattato dell’ultimo incontro dei cosiddetti "Venerdì della misericordia" compiuti dal Papa in quest’anno giubilare. Ce ne parla Sergio Centofanti:

Un segno di vicinanza e di affetto: è quello che il Papa ha voluto dare a sette giovani che hanno compiuto una scelta spesso non condivisa dai loro confratelli sacerdoti e dai familiari. Dopo diversi anni dedicati al ministero sacerdotale svolto nelle parrocchie - spiega una nota della Sala Stampa vaticana - è accaduto che la solitudine, l’incomprensione, la stanchezza per il grande impegno di responsabilità pastorale hanno messo in crisi la scelta iniziale del sacerdozio. Sono quindi subentrati mesi e anni di incertezza e dubbi che hanno portato a ritenere di aver compiuto, con il sacerdozio, la scelta sbagliata. Da qui, la decisione di lasciare il presbiterato e formare una famiglia.

Quattro dei giovani incontrati sono della diocesi di Roma, dove sono stati parroci in diverse parrocchie della città; uno di Madrid e un altro dell’America latina, che risiedono nella capitale, mentre l’ultimo è originario della Sicilia.

Il Papa è stato accolto da grande entusiasmo: i bambini lo hanno abbracciato tra la commozione dei genitori che non si sono sentiti giudicati ma voluti bene. Francesco ha ascoltato le loro storie, anche riguardo gli sviluppi dei procedimenti giuridici dei singoli casi, e ha rassicurato tutti sulla sua amicizia e sulla certezza del suo interessamento personale,  evidenziando l’esigenza che nessuno si senta privato dell’amore e della solidarietà dei Pastori.

La visita ha concluso i “Venerdì della Misericordia” già vissuti dal Papa nel corso del Giubileo: a gennaio ha visitato una casa di riposo per anziani e una per malati in stato vegetativo a Torre Spaccata; a febbraio, una comunità per tossicodipendenti a Castelgandolfo; a marzo (Giovedì Santo) il Centro di accoglienza per profughi (CARA) di Castelnuovo di Porto; ad aprile la visita dei profughi e migranti nell’Isola di Lesbo; a maggio la comunità del “Chicco” per persone con grave disabilità mentale a Ciampino; a giugno due comunità romane per sacerdoti anziani e sofferenti. A luglio, nel corso del viaggio in Polonia, il Papa ha compiuto il suo “Venerdì della Misericordia” con la preghiera silenziosa ad Auschwitz-Birkenau, la visita ai bambini malati all’ospedale pediatrico di Cracovia e la Via Crucis con i partecipanti alla GMG, presenti i giovani iracheni, siriani e provenienti da altre zone di guerra e disagio. Ad agosto il Santo Padre si è recato in una struttura romana della “Comunità Papa Giovanni XXIII” che accoglie donne liberate dalla schiavitù del racket della prostituzione, mentre a settembre ha visitato un Reparto di neonatologia e un Hospice per malati terminali a Roma. Infine, ad ottobre, il Santo Padre si è recato presso il “Villaggio SOS”, una casa famiglia di Roma che accoglie bambini in condizioni di disagio personale, familiare e sociale.








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