2016-11-07 14:55:00

Sisma, 600 sindaci a Montecitorio: istituzioni non ci abbandonino


Mercoledì il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Angelo Bagnasco, visiterà i territori colpiti dal sisma in Valnerina. "La dignità con cui queste comunità stanno affrontando la prova del terremoto - ha detto il porporato - è un grande messaggio di speranza per tutto il Paese, chiamato a ritrovare fiducia e slancio per uscire dal tunnel della crisi economica, culturale e morale che lo attanaglia". Intanto, nella zona del cratere non si ferma lo sciame sismico: oltre cento le scosse di magnitudo superiore a 2 registrate la notte scorsa. Questa mattina a Montecitorio la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha incontrato circa seicento sindaci, e rivolgendosi ai primi cittadini delle zone colpite ha assicurato loro che non saranno lasciati soli. Il timore dell’abbandono da parte delle istituzioni è stato espresso dal sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che nel suo intervento ha detto: "Ho la sensazione che qualcuno ci stia abbandonando, e se fosse così sarebbe grave perché noi non vogliamo essere solo un borgo da cartolina. Io la fascia da sindaco la rimetterò soltanto quando avrò la certezza che non sarò abbandonato. Ma sono sicuro - ha poi aggiunto - che nessuno abbandonerà nessuno perché dimostreremo che non siamo bravi solo in 10 giorni ma in 365". Intanto sono molti i disagi nei territori danneggiati dal sisma, anche a causa del maltempo che ostacola ulteriormente la ripresa delle attività economiche, come spiega Sara Paraluppi, responsabile degli Affari generali di Coldiretti, al microfono di Elvira Ragosta:

R. – Abbiamo oltre 3mila aziende agricole colpite, soprattutto zootecniche: in modo particolare bovini da carne e da latte, ma anche ovicaprini e suini. E siamo ad una conta di circa 100mila capi che sono in difficoltà; stalle o crollate oppure non agibili. E un’altra delle problematiche fondamentali è quella dell’agibilità delle strade, anche con le piogge di ieri - già molte strade erano franate - l’acqua, il peso dell’acqua, ha portato ad ulteriori chiusure di strade che invece devono essere rese agibili rapidamente per permettere soprattutto agli allevatori che muovono latte fresco di  far passare i mezzi.

D. – Come si stanno organizzando gli agricoltori e gli allevatori colpiti?

R. – Ci siamo organizzati con una rete interna in attesa della messa a disposizione delle strumentazioni indicate nel decreto uscito venerdì pomeriggio, proprio per dare loro degli alloggi, anche se di fortuna, roulotte e camper. Per cui abbiamo fatto una serie di appelli, e stanno arrivando da tutta Italia alloggi che possano essere messi a disposizione degli agricoltori, che nel frattempo non possono sicuramente lasciare le aziende agricole. Poi la messa a disposizione di generatori, di gasolio, di mangimi.

D. – Stiamo parlando di aziende molto importanti per le economie del territorio, ma anche per l’occupazione…

D. – Sì, l’indotto occupa circa 10mila soggetti, quindi è un numero molto importante. Soprattutto nell’ambito dell’agroalimentare tocchiamo produzioni tipiche che sono un grande fulcro e un’attrazione per i nostri turisti: la norcineria, i salumi, i formaggi tipici di quelle zone, le lenticchie, le patate, molte leguminose che vengono coltivate e che costituiscono tra i piatti più importanti della zona sia delle Marche che dell’Umbria.

D. – A proposito delle difficoltà, anche di quelle che riguardano il futuro dell’agricoltura, Coldiretti lancia un allarme: sono a rischio le semine autunnali di orzo e farro. Come si può intervenire?

R. – Anche in questo ci stiamo appellando a chi non avuto danni. Stiamo cercando di muovere anche in questo senso una sorta di rete di solidarietà, in maniera tale che chi non ha avuto danni possa sistemare i terreni e andare a seminare quelli di chi è rimasto senza attrezzature. Perché, al di là della messa a disposizione di soldi, è la tempestività che adesso deve risolvere i problemi.

D. - Aiutare le popolazioni colpite anche comprando on line prodotti del territorio. Sul web ci sono diverse iniziative ma circolano anche informazioni che mettono in dubbio la loro veridicità. Cosa deve fare il consumatore per essere sicuro di non incorrere in un falso acquisto?

R. – Noi stiamo chiudendo in queste ore una lista degli agricoltori che possono mettere a disposizione prodotti - quindi i prodotti che non sono rimasti sotto le macerie - e lo metteremo a breve sul nostro sito sia di Coldiretti che di “Campagna Amica”. Nel nostro caso, trattiamo solo aziende agricole; le liste che stanno girando sono liste anche di commercianti o di altre categorie ovviamente di artigiani, che pure hanno avuto problemi. La cosa migliore è rivolgersi all’associazione di categoria di riferimento, in maniera tale da poter verificare la veridicità e la bontà dei dati. Abbiamo avuto notizie, a questo proposito, controverse, di alcune – mi consenta – “bufale”, rispetto ad altre aziende che invece sono veritiere. In questo caso si rischia di creare uno svantaggio a chi effettivamente ha avuto grandi problemi. E quindi è importante che le organizzazioni, tutte a partire da noi, controllino questi elenchi in maniera tale che si possa dare la garanzia ai consumatori di dare effettivamente un servizio ai consumatori stessi; non creare disagi alle aziende sia agricole che artigianali che di commercianti, che invece non hanno nulla a che fare con questo percorso.








All the contents on this site are copyrighted ©.