L’attuale emergenza abitativa nel Regno Unito si affronta cominciando dalla prevenzione, ossia intervenendo sulle cause che costringono sempre più persone a vivere per strada o in alloggi di fortuna. Lo ha detto il card. Vincent Nichols, durante il ricevimento annuale in Parlamento della Caritas Social Action Network (Csan), la rete delle associazioni caritative cattoliche britanniche.
Il numero dei senza fissa dimora nel Regno Unito raddoppiato dal 2010
Il numero dei senza fissa dimora in Gran Bretagna è raddoppiato dal 2010 ed è aumentato
del 30% nel solo 2015. Secondo le stime ufficiali riportate dal quotidiano The Guardian,
ogni notte nel Paese 3.569 persone dormono all’addiaccio. A questi – ha osservato
il primate cattolico inglese – sono da aggiungere i tanti “homeless nascosti”, soprattutto
giovani, che riescono a trovare sistemazioni di fortuna temporanee. Per fare a fronte
a questa emergenza – ha sottolineato - occorre intervenire prioritariamente sulla
prevenzione, perché sono tante le circostanze della vita che espongono le persone
al rischio concreto di perdere un tetto sotto cui dormire: difficoltà finanziarie,
una separazione, situazioni di tossicodipendenza, di alcolismo, la condizione di ex
detenuto.
L’emergenza abitativa aggravata dai tagli alla spesa pubblica
I tagli della spesa pubblica di questi anni a sostegno delle famiglie e persone in
difficoltà hanno aggravato il problema, aumentando il carico di lavoro sulle charities
locali che svolgono una preziosa opera di aiuto ai senza casa. In questo senso, il
card. Nichols ha salutato positivamente il recente annuncio del Ministro per le comunità
e le amministrazioni locali, Marcus Jones, di nuovi stanziamenti da parte del suo
dicastero per programmi di prevenzione e il finanziamento di alloggi in locazione
a prezzi accessibili. Il ministero stanzierà anche 40 milioni di sterline a favore
delle organizzazioni caritative. Il primate inglese ha ribadito, da parte sua, la
disponibilità della Chiesa a collaborare più strettamente con le autorità su questo
fronte.
Nuovo documento dei vescovi sulla riforma del sistema penitenziario
Nel suo intervento l’arcivescovo di Westminster ha poi parlato dell’emergenza carceri.
Le prigioni britanniche, sovraffollate e con elevati tassi di violenza, autolesionismo
e suicidi, sono infatti al collasso, come ha ammesso il precedente Premier Cameron
che lo scorso febbraio aveva dichiarato l’intenzione dell’esecutivo di presentare
un progetto di riforma del sistema penitenziario per migliorare la drammatica situazione
degli oltre 85mila detenuti nel Paese. Proprio al tema della riforma carceraria –
ha annunciato il card. Nichols – è dedicato un nuovo documento della Conferenza episcopale
inglese e gallese (Cbcew) dal titolo “The Right Road” (“La strada giusta”).
Una nuova visione del sistema penale attento al recupero dei detenuti
Partendo da un precedente documento pubblicato 12 anni fa intitolato “A Place of Redemption”
e ispirandosi alle esperienze sul campo delle charities cattoliche, dei cappellani
carcerari ed esperti, il testo presenta una serie di proposte concrete di riforma
incentrate su nuova visione del sistema penale, attenta al recupero e alla riabilitazione
dei detenuti per il loro reinserimento nella società, senza trascurare il sostegno
alle vittime. (A cura di Lisa Zengarini)
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