2016-11-07 18:54:00

Migranti: tensione Bruxelles-Roma. Cei: Europa non perda solidarietà


Migranti: resta il braccio di ferro con l’Europa sulla richiesta di flessibilità mentre sul fronte dell’accoglienza è proprio il commissario Ue Avramopoulos a chiedere agli Stati membri a chiedere un'azione continua e sostenuta da tutti. “L'Europa ripensi a se stessa a partire dalle sue basi spirituali e morali “, cosi il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, mentre il numero degli sbarchi in Italia a ottobre tocca il record di oltre 155mila pari a tutto il 2015. Il servizio di Gabriella Ceraso

Diminuiscono ancora gli sbarchi nell’Egeo e in Grecia come conseguenza del discusso accordo che l’Unione europea ha siglato con la Turchia nel marzo scorso mentre nel Mediterraneo la situazione resta difficile. Il commissario Ue incaricato Avramopulos scrive ai Paesi membri sollecitandoli a “iniziare a ricollocare”, nel caso dei paesi di Visegrad, Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Slovacchia, o a "continuare" a farlo per gli altri. L’Italia è in prima linea proprio tra questi. Solo oggi 1033 i subsahariani sbarcati a Palermo e 800 circa quelli approdati in Calabria.

La Chiesa ne ha accolti 30 mila, tra migranti e i richiedenti asilo, ha detto mons. Guerino di Tora, presidente della Fondazione Migrantes, a Montecitorio, dove si sono ritrovati 600 sindaci per trovare un accordo proprio sui collocamenti. Il ministro dell’Interno Alfano chiede uno "sforzo giusto", "due-tre migranti su mille abitanti e' un peso sostenibile", afferma, mentre la presidente della Camera Boldrini insiste sul rafforzamento dell’integrazione a livello nazionale, con percorsi definiti.

La politica non "strumentalizzi le difficoltà dell’Italia" è invece l’appello del segretario generale della Cei monsignor Nunzio Galantino, che mette in guardia dalla retorica nazionalista che è veicolo di razzismo, come il presidente dei vescovi cardinale Angelo Bagnasco torna ad invitare ad un riopensamento delle radici stesse dell'Europa in senso morale. Intanto non si sana lo strappo tra Roma e Bruxelles in tema di spese, con l’ennesimo botta e risposta tra il premier Renzi, che pretende gli aiuti promessi, e il presidente della Commissione Junker, che ribatte: la flessibilità è già stata applicata, l’Italia può spendere di più nel 2016, ma i costi aggiuntivi tra terremoto e migrazioni sono solo dell’ 0,1% del Pil, eccessive dunque le richieste di sforamento del deficit. 








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