2016-10-25 13:56:00

In aumento la CO2 nell'aria. Gravi conseguenze per il clima


Preoccupazione per l’andamento del clima globale. I livelli di concentrazione di anidride carbonica nell’anno 2015 hanno raggiunto un picco di 400 parti per milione e lo stesso sta avvenendo nell’anno in corso. L’allarme è dell’organizzazione dell’Onu che si occupa dell’andamento climatico globale (Wmo). L’aumento di CO2 nell’atmosfera, secondo gli studiosi, avrà effetti evidenti sull’aumento della temperatura globale e sulla salute umana. Giancarlo La Vella ne ha parlato con Antonio Ballarin Denti, docente di Fisica dell’Ambiente all’Università Cattolica del Sacro Cuore:

R. – Il dato è preoccupante, perché anzitutto questo è un valore che non si era mai raggiunto da molte migliaia anni; e, in secondo luogo, perché è un valore raggiunto molto rapidamente nell’ultimo secolo. Quindi il riscaldamento del Pianeta che si è registrato negli ultimi decenni - di circa un grado – è sicuramente attribuibile a questo aumento di CO2 e prevedibilmente continuerà anche qualora riuscissimo ad arrestare i livelli di CO2. La situazione che dobbiamo affrontare è allarmante, anche per la velocità con cui si manifesta questo fenomeno e di conseguenza per gli impatti che ci attendono.

D. – Quindi effetti importanti sul clima, ma – secondo alcuni studiosi – anche sulla salute umana…

R. – A catena è prevedibile una reazione del regime delle precipitazioni: le piogge diminuiranno purtroppo molto nelle zone più siccitose e aumenteranno in zone in cui ci sono già monsoni o precipitazioni anche sotto forma di uragani. Avremo un aumento dei fenomeni meteorologici estremi e anche un aumento dei rischi connessi a questi fenomeni, molti dei quali riguardano proprio la salute umana. Oltre che all’inquinamento atmosferico, da ultimo ci saranno molti insetti, molti microrganismi e popolazioni di animali che tenderanno a trasferirsi e a emigrare in funzione del cambiamento del clima: quindi noi dovremo attenderci in Italia, ad esempio, un incremento di vettori di malattie che solitamente risiedono in Nord Africa.

D. – Ammesso che si riesca a mettere in pratica tutta quella serie di accordi internazionali per la salvaguardia del clima – ultimo dei quali quello di Parigi – quanto tempo ci vorrebbe per tornare a una situazione di normalità o comunque di regresso?

R. – Il fenomeno durerà sicuramente – posto che riusciamo a renderlo stazionario – per molti decenni; è anzi prevedibile che l’impatto maggiore avverrà proprio nei decenni di questo secolo. Ecco, perché è molto importante – come Parigi ha sottolineato – che accanto ad una strategia di contenimento, si avvii una politica di “adattamento”: una politica cioè che consenta, attraverso delle misure strutturali specifiche, settore per settore, di minimizzare gli impatti e quindi i danni attesi da questa deriva climatica. Quindi dovremmo investire molto nella prevenzione e nella mitigazione dei rischi connessi al clima.








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