2016-10-25 13:06:00

Bullismo: un fenomeno da combattere uniti


I fenomeni del bullismo e del cyber bullismo sono sempre più presenti nella nostra società. Ma le istituzioni e la società civile cercano di affrontarli e prevenirli. Su questo tema la conferenza di oggi al Senato dove è stato proiettato il cortometraggio “ Vorrei essere Belen”, che unisce serietà e leggerezza per mandare un messaggio positivo a chi si sente vittima di prevaricazioni. Andrea Walton ha intervistato sull’argomento Rosaria D’Anna, presidente dell’Associazione Italiana Genitori, chiedendogli quale messaggio esce dalla conferenza di oggi:

R. – Innanzi tutto il messaggio è questo: non bisogna essere né discriminanti se si tratta soprattutto di giovani ragazzi. Quindi il messaggio che deve passare è quello che bisogna accettarsi, essere anche diversi - per diversi si intende anche dal punto di vista caratteriale, come bellezza -; innanzi tutto ci deve essere unità e non divisione.

D. - Quali iniziative porta avanti l’Age per contrastare il fenomeno del bullismo?

R. - Nei nostri territori - perché l’Age si disloca in varie associazioni non locali, in tutto il territorio nazionale – porta avanti varie iniziative sia affiancando progettualità nelle scuole sia con azioni di formazione ai genitori soprattutto inerenti ai patti di corresponsabilità educativa se si parla poi nello specifico della scuola. Quindi essere più presenti nella formazione dei genitori oltre che nella formazione che poi viene fatta ai ragazzi e con i docenti per poter contrastare al meglio il fenomeno del bullismo.

D. – Quali sono i numeri del bullismo in Italia?

R. - Sono abbastanza allarmanti, però dipende dalle zone; in alcune il fenomeno è più sentito che in altre. Non si può parlare del fenomeno del bullismo in modo generalizzato perché il bullismo ha tante sfaccettature. Basta pensare a tutto quello che succede sui media attraverso Facebook, Whatsapp, i vari canali dove i ragazzini usano spesso l’offesa come arma di prevaricazione.

D. - Quali iniziative legislative sono necessarie per provare a contrastare questo fenomeno o meglio questi fenomeni?

R. - Più che azioni legislative penso che sia necessario incentivare il percorso educativo, incentivare alla formazione, alla discussione, evidenziare e non mettere a tacere questi fenomeni, ma portarli alla luce proponendo dei percorsi educativi - come ripetevo prima - soprattutto rivolti alle famiglie dove può esserci il bullo e il ragazzo vittima. Quindi in uno e nell’altro caso, a mio modesto parere, dovrebbero essere accompagnati gli uni e gli altri. 








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