2016-10-22 12:46:00

Papa: dialogo essenziale per la Chiesa, ascoltare è abbattere muri


Il dialogo è un’esigenza “ineludibile” per la Chiesa. E’ quanto affermato da Papa Francesco nell’udienza giubilare in una Piazza San Pietro gremita da centomila fedeli. Il Pontefice ha quindi ribadito che in famiglia come sul posto di lavoro bisogna sempre saper ascoltare l’altro. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Gesù incontra la Samaritana e, anche se è una peccatrice, l’ascolta ed inizia un dialogo con lei. Papa Francesco ha preso spunto dal brano del Vangelo di Giovanni per sottolineare l’importanza del dialogo nella vita dei cristiani. Una catechesi svolta davanti ad una moltitudine di fedeli, almeno centomila persone secondo la Sala Stampa vaticana, che hanno gremito Piazza San Pietro in occasione della penultima udienza giubilare.

Se vogliamo dialogare davvero, non interrompiamo gli altri
Il dialogo, ha detto il Papa, è anzitutto un “segno di grande rispetto”, ma è pure "espressione di carità” perché, “pur non ignorando le differenze, può aiutare a ricercare e condividere il bene comune”. Quindi, ha constatato che spesso non “ascoltiamo abbastanza” oppure interrompiamo l’altro “per dimostrare di avere ragione”:

“Ma quante volte, quante volte stiamo ascoltando una persona, la fermiamo [e diciamo]: ‘No! No! Non è così!’ e non lasciamo che la persona finisca di spiegare quello che vuole dire. E questo impedisce il dialogo: questa è aggressione. Il vero dialogo, invece, necessita di momenti di silenzio, in cui cogliere il dono straordinario della presenza di Dio nel fratello”.

La Chiesa vive dialogando con gli uomini di ogni tempo
Dialogare, ha ripreso, “aiuta le persone a umanizzare i rapporti e a superare le incomprensioni”. Ed ha evidenziato che anche nelle nostre famiglie “si risolverebbero più facilmente le questioni se si imparasse ad ascoltarsi vicendevolmente”. È, questo, ha ripreso vale anche “nel rapporto tra marito e moglie, e tra genitori e figli”:

“Quanto aiuto può venire anche dal dialogo tra gli insegnanti e i loro alunni; oppure tra dirigenti e operai, per scoprire le esigenze migliori del lavoro. Di dialogo vive anche la Chiesa con gli uomini e le donne di ogni tempo, per comprendere le necessità che sono nel cuore di ogni persona e per contribuire alla realizzazione del bene comune. Pensiamo al grande dono del creato e alla responsabilità che tutti abbiamo di salvaguardare la nostra casa comune: il dialogo su un tema così centrale è un’esigenza ineludibile”.

Il dialogo abbatte i muri delle divisioni e delle incomprensioni
Pensiamo al dialogo tra le religioni, ha soggiunto, e a quanto questo possa contribuire “alla costruzione della pace e di una rete di rispetto e di fraternità”. Tutte le forme di dialogo, ha affermato, “sono espressione della grande esigenza di amore di Dio, che a tutti va incontro e in ognuno pone un seme della sua bontà, perché possa collaborare alla sua opera creatrice”:

“Il dialogo abbatte i muri delle divisioni e delle incomprensioni; crea ponti di comunicazione e non consente che alcuno si isoli, rinchiudendosi nel proprio piccolo mondo. Non dimenticatevi: dialogare è ascoltare quello che mi dice l’altro e dire con mitezza quello che penso io. Se le cose vanno così, la famiglia, il quartiere, il posto di lavoro, saranno migliori”.

Il dialogo è un segno della misericordia di Dio
Oggi si urla troppo, ha ripreso Francesco, e si urla senza lasciar parlare l’altro. Il Papa raccomanda invece di “ascoltare, spiegare”, “non abbaiare all’altro, non urlare: cuore aperto”. “Gesù ben conosceva quello che c’era nel cuore della samaritana, una grande peccatrice – ha concluso – ciononostante non le ha negato di potersi esprimere, l’ha lasciata parlare fino alla fine, ed è entrato poco alla volta nel mistero della sua vita”:

“Questo insegnamento vale anche per noi. Attraverso il dialogo, possiamo far crescere i segni della misericordia di Dio e renderli strumento di accoglienza e rispetto”.








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