2016-10-13 11:43:00

R. D. Congo: aumenta la violenza sulla popolazione


La spirale della violenza mette a rischio estremo la grande nazione Congolese. Lancia l’allarme Maman Sidikou, responsabile della Monusco, la contestata missione di pace delle Nazioni Unite. ”La repubblica democratica della Repubblica Democtaica del Congo è entrata in una fase estremamente rischiosa per la sua stabilità. Il periodo a venire sarà sicuramente molto difficile; le minacce stanno drammaticamente crescendo”, ha affermato Sidikou, davanti al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. In modo particolare, è ancora la regione del Nord Kivu, ricca di risorse minerarie, a subire le maggiori violenze. I missionari sono testimoni di queste continue violenze. Marcello Storgato ha raggiunto telefonicamente padre Loris Cattani, coordinatore del movimento “Pace per il Congo”:

R. – Nel Kivu sono in corso dei massacri soprattutto attorno alla città di Beni. A partire dal 22 settembre fino ad oggi risultano almeno una ventina di persone uccise e quindi l’insicurezza intorno a Beni è molto alta. Ci sono attacchi ai villaggi, incendi alle case, uccisioni di persone, massacri, e non si conoscono bene gli autori. Questo è il grande problema.

D. – I caschi blu stanno facendo tutto il possibile per proteggere la popolazione civile e mantenere la pace?

R. - Fanno molte pattuglie, controllano la zona, però molti attacchi avvengono in prossimità proprio di campi militari o di basi della Monusco. Quindi non so se queste pattuglie siano veramente efficaci. Anche quando la popolazione dà l’allarme l’esercito, la Monusco, intervengono molto in ritardo, quando gli assalitori si sono già ritirati.

D. – State organizzando un convegno il 22 ottobre a Bologna. Quali obiettivi vi ponete?

R. – L’obiettivo principale è sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione in Congo.

D. – I vescovi, che si erano ritirati dal dialogo, sono adesso rientrati o stanno ancora aspettando?

R. – La commissione episcopale congolese aveva sospeso la sua partecipazione al dialogo nazionale. Ha partecipato al congresso del raggruppamento delle forze politiche e sociali acquisite al cambiamento. Ha tentato una mediazione.

D. – Il dialogo è interrotto?

R. – No, non è interrotto, il presidente Kabila ha convocato i vertici della maggioranza presidenziale. Ha chiesto loro di prepararsi alle elezioni e ha dato l’ordine di creare una commissione elettorale all’interno della maggioranza presidenziale e ha detto loro di affrettare la firma di un accordo politico con l’opposizione che partecipa al dialogo. Probabilmente verso la fine di questa settimana il negoziato potrebbe arrivare a conclusione con una specie di intesa.

D. – Quindi ci sono passi avanti?

R. – Ci sono alcuni passi avanti in questo senso: per esempio, si sono messi finalmente d’accordo che nel periodo posteriore alla fine del mandato del presidente Kabila il primo ministro sarebbe emanazione dell’opposizione presente al dialogo.








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