2016-10-12 11:03:00

Il saluto del Papa ai calciatori della Partita per la Pace


Al termine dell’udienza generale il Papa ha rivolto “un saluto speciale agli organizzatori e ai partecipanti alla ‘Partita per la pace e la solidarietà’ che si terrà questa sera alle 21.00 allo Stadio Olimpico”, promossa da Scholas Occurrentes, Comunità Amore e Libertà, Centro Sportivo Italiano e Unitalsi. “Uniti per la pace” è lo slogan di questa manifestazione che vede scendere in campo campioni di ieri e di oggi, tra cui Diego Armano Maradona e Francesco Totti. Scopo dell’iniziativa, voluta da Papa Francesco e giunta alla seconda edizione, è quello di fornire un aiuto concreto ai terremotati del Centro Italia e di promuovere nel mondo la pace per tutti i popoli. Sull'evento Giancarlo La Vella ha intervistato Virginia Priano, responsabile comunicazione di Scholas Occurrentes:

 

R. – Come dice il Papa, il calcio e anche i giocatori sono un esempio, un modello, specialmente per i giovani, di tutto il mondo. Per questo il Pontefice chiede a tutti i grandi giocatori di partecipare a questa partita – simbolica – per la pace, perché lui dice che in questo momento il mondo ha bisogno di pace e i giocatori di tutto il mondo sono contenti di essere parte di questo grande evento.

D. – Grande attesa per Diego Armando Maradona …

R. – Lui ha detto di essere molto felice del fatto che il Santo Padre lo abbia chiamato a partecipare a questa partita e che anche gli piacerebbe fare di più per la pace, ma già partecipare a questa partita per lui è una cosa grande.

D. – Può riuscire lo sport dove non riesce la diplomazia?

R. – E’ difficile, ma lo sport può essere l’occasione per mettere insieme gente diversa. Papa Francesco pensa che l’educazione si debba fare non soltanto nella scuola: i bambini e i ragazzi di oggi hanno bisogno di altre forme e modi di essere educati. E lo sport è un modo di fare educazione. Per esempio, nel calcio, quando i bambini, i ragazzi si incontrano sono tutti uguali …

D. – La partita per la pace vuole anche aiutare chi ha sofferto recentemente a causa del terremoto in Italia centrale: quindi, un valore aggiunto?

R. – Sì, sì, certamente. Questa partita è l’occasione per dare un aiuto, per fare beneficienza e venerdì prossimo Scholas andrà ad Arquata del Tronto per lavorare con i bambini e i ragazzi che sono là nella scuola temporanea che il Ministero ha aperto, anche per essere con loro in un evento un po’ più felice con lo sport, con l’arte … Prima della partita si pianterà simbolicamente un ulivo della pace. L’idea è portare questo ulivo, benedetto dal Papa, ad Arquata per essere piantato là.








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