2016-10-11 15:00:00

"Uniti per la pace": partita di calcio allo Stadio Olimpico


“Uniti per la pace”. Questo il tema dell’incontro di calcio, presentato ieri alla stampa, che campioni di ieri e di oggi disputeranno domani sera allo Stadio Olimpico di Roma. Scopo dell’iniziativa, voluta da Papa Francesco e giunta alla seconda edizione, è quello di fornire un aiuto concreto ai terremotati del centro Italia e di diffondere nel mondo la richiesta di pace per tutti i popoli. Tra gli organizzatori dell’evento, Scholas Occurrentes, Fondazione internazionale di Diritto Pontificio, e il Centro Sportivo Italiano (Csi). Proprio il presidente del Csi, Vittorio Bosio, è stato intervistato da Giancarlo La Vella:

R. – Siamo fortemente convinti che lo sport sia portatore di pace. In questo caso la dimostrazione è che tanti campioni si prestano a questa partita proprio per portare un messaggio di pace, di gioia e di felicità. Lo sport è questo. Speriamo coinvolga tante persone; speriamo che tante persone vengano a vedere la partita anche per solidarietà.

D. - Lo sport sta cominciando a parlare al mondo di quelli che sono i problemi del mondo …

R. - Parla al mondo e credo che lo sport abbia il dovere di farlo mantenendo le sue radici nel fattore educativo. Lo sport è anche educazione. Le regole dello sport insegnano le regole della vita e credo che chi vive bene l’attività sportiva vivrà in maniera migliore. Credo che lo sport trasmetta, comunque, dei valori che sono uguali per tutti. Pensiamo solo alle regole: una partita di calcio si gioca in tutto il mondo alla stessa maniera con le stesse norme. Credo anche che le attività sportive possano portare pace e serenità in un mondo che fa fatica a trovare la pace, la serenità e un modo per convivere. Credo che oggi ci sia necessità di rendere il mondo vivibile per tutti; chiediamo a tutti la possibilità di vivere nella maniera migliore.

D. - Qual è la frase di Papa Francesco a proposito dello sport che più le rimane impressa e fa quasi da sottotitolo a questa iniziativa?

R. - Papa Francesco ricorda - anche quando lo fa con i professionisti - che lo sport è anche da vivere in maniera gioiosa. Lui lo ricorda dicendo che va vissuto da “amateur”, da amatori. Anche il professionista se non trova comunque nell’attività sportiva un po’ di gioia finisce per viverla male. Va vissuto con gioia, con lo spirito di amatore: credo che sia questa l’indicazione che viene anche dal Pontefice.

D. - Che valore in più, qual è il valore aggiunto che questa iniziativa dà? La presenza di tanti campioni di ieri e di oggi …

R. - Credo che dimostri quanto nei campioni, in gente che pratica sport per professione, ci sia una visione bella legata alla solidarietà e alla festa, alla gioia di fare attività sportiva.

D. - È facile attraverso questa iniziativa parlare a realtà che dal punto di vista politico, diplomatico non si siedano assieme intorno ad un tavolo?

R. - Credo che ci sono stati tanti episodi positivi: ci sono tante nazioni che non si parlano da anni; invece gli atleti delle rispettive nazioni si abbracciano sul podio, sui campi di gara. Cosa vuol dire? Significa che lo sport ha questa potenzialità di mettere insieme i popoli di tutto il mondo.








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