2016-10-07 19:16:00

Haiti, oltre 900 morti per Matthew. Il dolore del Papa


Oltre 900 morti: è l’ultimo bilancio dopo il passaggio dell’uragano Matthew ad Haiti. Dolore è stato espresso dal Papa, che si è unito nella preghiera con quanti hanno perso i loro cari in un telegramma a firma del cardinale segretario di stato Parolin, inviato al Presidente della Conferenza episcopale di Haiti, il cardinale Chibly Langlois. Francesco ha assicurato la sua “vicinanza spirituale” a coloro che sono stati colpiti da questa calamità, affidando “i defunti alla misericordia di Dio, perché li accolga nella sua luce”, ha inoltre incoraggiato gli aiuti e la solidarietà "in questa nuova prova che conosce il Paese”. Francesca Sabatinelli:

Una devastazione senza fine, con un numero di morti impressionante che sale di ora in ora è che si sarebbe attestato a 900. Per Haiti è la peggior emergenza dal terremoto del 2010. Matthew ha spazzato via il sud-ovest del Paese: strade allagate, ponti crollati, case inabissate, ospedali e scuole distrutti. 1,3 milioni le persone colpite, metà delle quali bambini, centinaia di migliaia di altre che hanno bisogno di assistenza umanitaria, almeno 130 mila i minori che non possono andare a scuola. I collegamenti interrotti rendono impossibile la consegna degli aiuti, i danni sono incalcolabili. 16mila persone sarebbero rimaste senza riparo, a questo si aggiunge il rischio della rapida diffusione di malattie come il colera, già presente ad Haiti. Gli appelli per la raccolta fondi si susseguono, ci sono decine di migliaia di persone bloccate che hanno cibo per soli due giorni. L’uragano ora è stato declassato dalla categoria 4 alla 3, dopo essere passato per la Florida diretto, dove arriverà domani, sulle coste di Georgia e Sud Carolina. I venti, secondo la Nasa, si starebbero riducendo di velocità.  Intanto però in Florida ha provocato almeno un morto, e ha lasciato circa 800mila case senza corrente elettrica. I danni negli Usa ammonterebbero a 43miliardi di dollari, nella previsione più ottimistica, il che rende Matthew uno tra gli uragani più costosi della storia degli Stati Uniti. 

Ad Haiti “dobbiamo pensare alle famiglie e ai bambini colpiti dall’emergenza”. Così Elena Cranchi dell’Organizzazione umanitaria SOS Villaggi dei Bambini, Onlus presente sull’isola caraibica dal 1978. Massimiliano Menichetti l'ha intervistata: 

R. – L’urgano è stato devastante! Ci sono stati danni a migliaia e migliaia di case: quindi ci sono famiglie che hanno perso di nuovo, un’altra volta, tutto! E’ una terra che è stata ferita pesantemente da un terremoto solo sei anni fa… Ora ci sono problemi con le comunicazioni. L’emergenza più immediata ora è legata al fatto che mancano cibo e acqua. L’acqua è sporca, contaminata, e questo preoccupa molto, anche l’Unicef ha lanciato un appello, perché il rischio di epidemie è concreto. Noi ci stiamo muovendo con le autorità, come abbiamo già fatto durante il terremoto, per cercare di portare il primo soccorso alle famiglie e ai bambini coinvolti. Sono cifre importanti: si parla di 4 milioni di bambini.

D. – Qual è la situazione delle vostre strutture? Come stanno i bambini che assistete?

R. – Fortunatamente tutti i bambini, i ragazzi e i collaboratori all’interno dei nostri villaggi stanno bene. Però abbiamo ricevuto delle foto che mostrano gravi danni subiti… La nostra scuola Sos e il nostro villaggio sono stati danneggiati. Non c’è più il tetto, le stanze sono distrutte: quindi gravi danni. Ma – ripeto – fortunatamente nessuna vittima e nessun ferito. In questo momento siamo concentrati sulle famiglie che erano già vulnerabili. Una vera e propria catastrofe!

D. – Di cosa c’è bisogno in questo momento? E se qualcuno volesse sostenervi, come fare?

R. – In questa fase servono acqua, cibo e beni di prima necessità. Andando sul sito www.sositalia.it, stiamo raccogliendo per aiutare Sos Villaggi dei Bambini ad Haiti. Noi siamo ad Haiti dal 1978 e abbiamo sempre operato - e a maggior ragione durante l’emergenza - insieme alle organizzazioni presenti ad Haiti e insieme alle autorità governative.








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