2016-10-06 14:47:00

Brasile, Congresso sugli ultimi della terra: no alle complicità


“Non facciamo finta di niente. Ci sono molte complicità!”: questa citazione di Papa Francesco era inserita nel titolo del Congresso Internazionale svoltosi per iniziativa della Pontificia Università Cattolica e dell’Unisal, l’Università Salesiana della megalopoli di San Paolo in Brasile, e incentrato sulla Dottrina sociale della Chiesa e l’attenzione ai più fragili. Dall’Aula Magna dell’Unisal, il servizio di Carla Cotignoli:

Non facciamo finta di niente. Ci sono molte complicità. Questo forte avvertimento-denuncia di Papa Francesco, ha orientato l’intero Congresso che ha affrontato le Ideologie che condizionano i monopoli dei mezzi di comunicazioni, le piaghe della migrazione clandestina,  tratta di esseri umani, lavoro schiavo.

Era stato il Papa stesso a suggerire questa scelta.  Nelle due intense giornate è echeggiato inquietante, “il grido di Dio che chiede a tutti noi: «Dov’è tuo fratello?» (Gen 4,9). Dov’è il tuo fratello schiavo?”. Il Congresso ha scosso le coscienze aprendo cuori e occhi sulla manipolazione dell’informazione che presentano  i rifugiati come minaccia all’identità culturale, colpevolizzandoli di rubare lavoro, portare malattie, e criminalità.

Si è mostrato il vero volto di milioni di persone, uomini, donne e bambini, indotti a fuggire dal proprio Paese per disperazione, vittime di chi li priva di documenti, della loro dignità, trasformandoli in merce da buttare sulla strada della prostituzione, dell’accattonaggio,  costretti al lavoro schiavo, merce da cui estrarre e vendere organi, pelle e capelli. E’ stato mostrato il catalogo dei prezzi...

Non possiamo fare finta di niente. Questi crimini dilagano anche per l’indifferenza di molti. Perché si è conniventi, tacendo,  criminalizzando le vittime. Come diceva ancora P. Brennam: si chiudono gli occhi sui prodotti che si comprano, senza curarsi se sono frutto di lavoro schiavo o no. I dati sono disponibili su internet. 

Un grido non senza risposta. Toccante l’azione di chi, come la “Missio de Paz de San Paolo”,  dove i rifugiati trovano accoglienza. C’è chi, da anni lotta presso l’Onu per ottenere convenzioni e interventi degli Stati contro questi fenomeni criminali.

Certo non basta. Andando alla radice delle cause, le ricerche mettono sotto accusa il sistema consumista. Forte l’appello alla fedeltà creativa alla Dottrina sociale della Chiesa che illumina l’impegno per una profonda trasformazione sociale a cui tutti siamo chiamati.








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