2016-10-05 14:48:00

Musei Vaticani: installati 18 defribillatori per il primo soccorso


I Musei Vaticani saranno tra i primi musei in Europa a dotarsi, nel loro percorso aperto al pubblico, di defribillatori e di personale formato per intervenire in caso di attacco cardiaco. Questo grazie al piano di cardio-protezione “Custodiamo il tuo cuore”, realizzato dai Musei della Santa Sede in collaborazione con l’Ospedale del Bambino Gesù e l’American Heart Association. Il servizio di Michele Raviart:

18 defribillatori, collocati in prossimità dei luoghi più importanti dei Musei Vaticani, dalle Sale di Raffaello alla Cappella Sistina, permetteranno ai 22 mila visitatori quotidiani di avere un’assistenza immediata in caso di problemi cardiaci. Un’iniziativa che rende i Musei Vaticani una delle più grandi aree museali al mondo interamente “cardio-protetta”. Il commento del direttore Antonio Paolucci:

“Nessun museo italiano, in questo momento, ha un’attrezzatura di salvaguardia cardiaca come i Musei Vaticani. Non solo sono distribuiti defibrillatori lungo il percorso dei Musei – praticamente dappertutto – ma abbiamo istruito i nostri custodi – circa 300 custodi che lavorano dentro i Musei, che accolgono ogni anno sei milioni di persone, li abbiamo istruiti all’uso di questi strumenti”.

I 300 custodi sono stati formati dall’Ospedale Bambino Gesù e dall’American Heart Association e potranno fornire un primo intervento di rianimazione in attesa dei soccorsi medici. Il professor Antonio Pontecorvi, direttore del dipartimento Sanità e Igiene della Città del Vaticano:

“E’ stato un grosso sforzo, ma è stato recepito molto bene dai lavoratori dei Musei, dai custodi, perché hanno capito l’importanza! Hanno capito che in questo modo i Musei Vaticani guardano il cuore a 360°, il cuore che si entusiasma per le bellezze che ci sono all’interno dei Musei ma un cuore, anche, che è protetto in caso di eventi avversi. In genere abbiamo una media di circa quattro arresti cardiaci documentati nell’arco di un anno, o all’interno dei Musei o durante le manifestazioni in Basilica o in Piazza, in caso di udienze papali. Sono situazioni in cui l’intervento immediato è decisivo, perché salva la vita”.

Le percentuali di sopravvivenza diminuiscono infatti del 6-10% ad ogni minuto che passa dall’attacco cardiaco e sono prossime allo zero dopo dieci minuti. Ecco perché un intervento tempestivo può determinare la differenza tra la vita e la morte. La dottoressa Mariella Enoc, presidente del Bambin Gesù:

 “Questi sono i luoghi classici nei quali è importante che ci sia questo tipo di assistenza. Quando si va a visitare un museo, è chiaro che possa arrivare qualunque malore, soprattutto un arresto cardiaco, in qualunque momento. Ed è lì dove l’intervento di pochi minuti può rendere la vita alla persona, perlomeno una buona vita, perché noi sappiamo che più a lungo il cuore è fermo e meno il cervello è irrorato. Quindi, poter far riprendere subito il cuore in attesa che arrivi poi la rianimazione e gli interventi più idonei, è davvero un fatto di grande importanza”.








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