2016-10-04 10:49:00

Parroco Amatrice: Papa tra noi a sorpresa, toccati dalla sua vicinanza


Ad Amatrice, il Papa ha incontrato i bambini della scuola allestita in tempi record, quindi si è recato nella zona rossa, tra le macerie del vecchio paese, e si è fermato tra la gente. Giada Aquilino ha raccolto la testimonianza di don Savino D’Amelio, parroco di Sant’Agostino ad Amatrice, tra i presenti all’incontro con Francesco:

R. – Noi sacerdoti non lo sapevamo. Abbiamo visto un dispiegamento di giornalisti, radio, tv e vari operatori. Quando è arrivato, è andato direttamente incontro ai bambini. E’ stato molto bello, molto significativo. Il vescovo Pompili ha presentato, poi, alcuni sacerdoti presenti. E’ stato un gesto inatteso, improvviso, un po’ come il terremoto, che è arrivato quando non ce lo aspettavamo.

D. – Ha potuto cogliere qualche parola che il Papa ha detto ai bambini?

R. – Solo l’emozione.

D. – Il Papa ha detto: “Vicinanza e preghiera, questa è la mia offerta per voi”…

R. – Sì, le battute prima di rimettersi in macchina dopo la visita alla scuola. Poi ha invitato a pregare tutti noi che stavamo lì e abbiamo recitato l’Ave Maria.

D. – Qual è stata l’accoglienza tra la gente, quando il Papa ha invitato a guardare al futuro. “Bisogna guardare sempre avanti”, ha esortato…

R. – La reazione della gente è stata di emozione, vedendo solo anche qualche scorcio del passaggio del Pontefice.

D. – Il significato di questa visita del Papa, che si fa pastore tra la gente, il 4 ottobre, San Francesco…

R. – Sì, è molto significativo che abbia voluto condividere con noi la sua festa, senza dare spazio a nessuna manifestazione esteriore. Questa vicinanza, a partire dai bambini, è stata molto bella, molto significativa.

D. – La gente, dopo questa visita del Papa, come si sente?

R. – Quando finiscono questi eventi si ritorna un po’ alla normalità, a guardare in faccia alla realtà. La realtà adesso si complica sempre di più, rimuovendo le tende e – chi può - rientrando nelle case, con tutte le paure. Ieri sera c’è stata un’altra scossa, infatti, e c’è gente che dorme con “un piede in fuga”, pronta a scappare. Ci sono poi situazioni più pesanti: persone che ancora non sanno dove devono andare, come devono collocarsi dopo la dismissione delle tende.

D. – Come, però, le persone con queste parole del Papa sono spinte veramente a guardare al loro futuro?

R. – Penso che la parola del Sommo Pontefice possa aiutare ad avere fiducia nella vita. Siamo dunque chiamati ad incarnare questa speranza che il Papa ha suscitato e ha comunicato con le sue parole. 








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