2016-09-29 13:22:00

Al centro di LoppianoLab le povertà e le risorse del Paese


“Powertà. La povertà delle ricchezze e la ricchezza delle povertà”: sarà questo il tema dell’edizione di quest’anno di LoppianoLab. La tre giorni, dal 30 settembre al 2 ottobre, è promossa da Loppiano, la cittadella dei Focolari nei pressi di Firenze che ospita anche l’evento, insieme al Polo imprenditoriale Lionello Bonfanti, all’editrice Città Nuova e all’Istituto universitario Sophia. Oggetto di tavole rotonde, laboratori e momenti di spettacolo, i principali nodi di attualità: dalla crisi a un nuovo modo di fare impresa, dall’accoglienza al dialogo in Italia con l’islam. Adriana Masotti ha intervistato Eva Gullo, presidente del Polo Lionello e tra gli organizzatori di LoppianoLab:

R. – LoppianoLab è alla sua settima edizione e in questi anni ha voluto essere un laboratorio nazionale che tenesse dentro diverse tematiche: tematiche che sentiamo forti per il nostro Paese e di cui i quattro promotori sono dei veri e propri laboratori permanenti.

D. – Il dialogo e il confronto tra i partecipanti quest’anno ruoterà intorno a un tema molto attuale: la povertà. Della povertà non si vedranno solo gli aspetti negativi, ma anche qualche altra cosa…

R. – Sì, abbiamo scelto un titolo ambivalente: la “Powertà” e poi “la povertà delle ricchezze, la ricchezza della povertà”, proprio per tenere insieme un’Italia che in qualche modo in tutte le sue dimensioni ha desiderio di ripartire, con la consapevolezza e l’oggettività dei dati che ci dicono che la povertà assoluta è in aumento. Ma noi sappiamo anche che, insieme alle povertà che conosciamo, ci sono anche tante ricchezze, per esempio, il senso di comunità, di solidarietà, la capacità di fare rete proprio nelle situazioni magari più estreme; che queste sono le più grandi risorse nazionali, che dobbiamo conoscere e far conoscere. Quindi vorremmo, attraverso tavole rotonde, focus, forum e laboratori, mettere al centro, in una visione interdisciplinare, ma soprattutto di esperienze di vita – quindi portando proprio casi concreti – il tema della povertà e delle ricchezze.

D. – Quindi non solo denuncia o analisi di ciò che non va, ma proposte, esempi di cittadinanza attiva, di economia ecc., positivi già in atto…

R. – Assolutamente. A noi piace pensare a LoppianoLab come un luogo che non dà risposte, ma che pone delle domande; e a queste domande vogliamo rispondere insieme con un ampio dialogo. Allora, chi stimolerà questo dialogo saranno proprio imprenditori, il mondo dell’associazionismo, della politica, i cittadini.

D. – A LoppianoLab si parlerà anche di “Economia di Comunione”, in particolare nell’ultima giornata: un modo diverso di fare imprenditoria mettendo al centro la persona e la solidarietà ai più poveri, nato proprio all’interno del Movimento dei Focolari…

R. – L’”Economia di Comunione” nasce nel 1991 in Brasile, per ispirazione di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento, proprio per dare una risposta concreta al paradosso tra i tanti – tantissimi – poveri e i pochi ricchi. Questo contrasto ha generato un’idea: quella di creare imprese – quindi generare ricchezza – ma di condividerla: condividere gli utili, condividere la possibilità di donare questa ricchezza per esempio per progetti di emersione dalla povertà, o magari inserendo nelle imprese possibilità di percorsi di inclusione di persone che non hanno lavoro. Quindi qui toccheremo proprio tanti argomenti, tra cui una serie di esperienze che sono nate in questi anni e che vorremmo proprio celebrare come un 25.mo compleanno importante anche su cui fare delle riflessioni per il futuro.

D. – I giovani sono protagonisti di tanti momenti a LoppianoLab: i giovani contano in questi tre giorni…

R. – Sì, abbiamo sempre, e lo vogliamo anche per questa edizione, dato uno spazio importante ai giovani: in particolare un laboratorio, che ci sarà sabato mattina, sulla formazione, la fiducia e il futuro nell’incontro che i giovani hanno avuto con l’”Economia di Comunione”. E qui sentiremo esperienze di giovani che, anche grazie  a questo incontro, hanno deciso per esempio di iniziare dei percorsi imprenditoriali, delle start-up innovative; magari hanno capito di mettere in campo i loro talenti, giocandoseli in pienezza, lasciando posti di lavoro ma generandone di nuovi. Inoltre, anche per i giovani, avremo dei workshop; qui ci spostiamo nel campo della musica e dell’arte: insieme al Gruppo internazionale "Gen Verde", ci sarà la possibilità di cinque o sei workshop in canti, percussioni e teatro, che vedranno sempre i giovani protagonisti. Sento che tutte le edizioni di LoppianoLab ci hanno lasciato non tanto la superficialità di aver tracciato un po’ i titoli dei diversi momenti, quanto un’esperienza vissuta con gli altri e per tutti, per il bene comune.








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