2016-09-27 13:45:00

Giornata mondiale Turismo. Il Papa: si eviti ogni discriminazione


Nel giorno in cui si celebra l’odierna Giornata mondiale del Turismo indetta dall’Onu ed incentrata sul tema “Turismo per tutti. Promuovere l’accessibilità universale”, Papa Francesco ha lanciato sull’account @Pontifex  un nuovo tweet: “Promuoviamo - scrive il Santo Padre - un turismo sostenibile, che porti sviluppo e incontro con le popolazioni locali, ed eviti ogni sorta di discriminazione”. Quello auspicato dal Papa è un turismo dal volto umano, sottolinea al microfono di Amedeo Lomonaco, il direttore dell'Ufficio Nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza episcopale italiana, don Mario Lusek:

R. – Un turismo “dal volto umano” è appunto solidale, sociale, responsabile, sostenibile e quindi accessibile per tutti. Il tema del turismo per tutti viene considerato dagli organismi internazionali un “diritto”. Può sembrare strano che il turismo sia un diritto della persona, ma strano non è, perché il diritto al riposo, alla quiete e quindi anche al recupero delle energie è non solo un diritto, ma anche un dovere della persona. Il Papa lo ha espresso bene con il Tweet: la persona diventa protagonista anche dell’immersione nei luoghi che visita.

D. – Sostenibilità, sviluppo e incontro sono i tre gradi attraverso cui il turismo può diventare conoscenza, rispetto, un vero fattore di crescita…

R. – D’altronde il turismo è un ponte: un ponte tra culture, esperienze, luoghi, ma soprattutto è un ponte tra persone: soltanto attraverso l’incontro e il dialogo tra le persone si riesce a raggiungere l’obiettivo stesso del turismo, ovvero integrare la propria cultura, le proprie tradizioni e il proprio vissuto con altre esperienze, altre modalità di vita, altri stili ed altri comportamenti. Tutte le fasce deboli della società – le famiglie monoreddito, quelle numerose, quelle che sono penalizzate anche dalla crisi economica, quelle con persone anziane o disabili – hanno diritto anche a questi luoghi di incontro e a questi spazi di ritrovamento di sé quasi. E diventa importante la capacità di accogliere. E' interessante sapere che le strutture religiose – in Italia le case per ferie o altro – sono al primo posto quasi per l’accessibilità e l’attenzione verso categorie anche disagiate di persone. L’Anno della Misericordia ha favorito anche l’ospitalità verso queste fasce un po’ problematiche della società. Allora, in questo senso, si risponde anche a quel bisogno di accessibilità universale di cui parla anche il tema di quest’anno. “Universale” significa proprio rivolgersi a tutte le categorie di persone, senza distinzione e senza fare del turismo un luogo e un’esperienza per privilegiati.

D. – Ricordiamo che i viaggiatori internazionali sono oltre un miliardo e 200 milioni all’anno, ma le persone ad esempio con disabilità affrontano ancora ostacoli insormontabili. “È assurdo – scrive tra l’altro il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, proprio in occasione di questa Giornata – che anche con le moderne tecnologie i disabili vengano lasciati indietro in molte destinazioni turistiche”…

R. – Il problema è soprattutto quello di rispondere a questa domanda di ospitalità delle persone con bisogni speciali. Capire come predisporre il periodo della vacanza per loro favorendo un diverso uso del tempo, un diverso rapporto con la comunità ospitante. Comprendere quindi come far immergere anche le persone con bisogni speciali nella vita delle realtà che si visitano. Capire come apprezzare le tipicità di vita: far fare esperienza di comunità. Ma questo è vero per tutti – per tutte le tipologie del turismo – e lo diventa ancora di più per la persona che ha bisogni diversi. Non in senso pietistico ma proprio per sentirsi parte di una storia e soprattutto di una bellezza, di un incontro, di un’identità e una vita che il luogo che si visita porta con sé. Qui la domanda di ospitalità deve essere per forza aperta e solidale: occorre imparare ad accogliere e ad ascoltare. L’ascolto è un elemento essenziale nell’accoglienza. Ed è la forma primaria di accessibilità ad un luogo. Sentirsi ascoltato, percepire una sensibilità, percepire che anche un non vedente può trovare dei sistemi Breil nei luoghi che visita, che chi ha una mobilità ridotta può superare gli ostacoli che sono frapposti alla visita del luogo. Sono tutti elementi che rilanciano questo turismo dal volto umano e che diventa anche turismo di cooperazione: il viaggiatore si sente appunto accolto, ascoltato e trova risposte ai suoi bisogni di ospitalità.








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