2016-09-23 13:59:00

Vescovi Paraguay: no a violenze contro i contadini


“La Chiesa condanna qualsiasi tipo di atti che vadano contro la dignità dell’essere umano, qualunque sia la sua condizione sociale, ma in special modo quando si tratta dei settori più fragili della società, come le famiglie dei contadini”: inizia così il comunicato della Conferenza episcopale del Paraguay (Cep) riguardante lo sgombero delle famiglie dei contadini dalla colonia di Guahory, nel distretto di Tembiaporá.

Accertare la titolarità della terra
Avvenuto il 15 settembre - spiega l’agenzia Fides - lo sgombero ha colpito un’area in cui risiedevano da lungo tempo famiglie contadine; l’episodio ha suscitato grande eco nel Paese per l’eccessivo uso della forza. “Lamentiamo e condanniamo l’intervento eccessivo e sproporzionato delle forze dell’ordine - scrivono infatti i presuli del Paraguay - per distruggere le coltivazioni e le abitazioni dei contadini, in una terra la cui proprietà è contesa e la cui titolarità non sembra ancora accertata e provata in modo sufficiente”.

Urgenza di una riforma agraria integrale
Di qui, il forte richiamo della Cep: "Ancora una volta, si vede la necessità di affrontare seriamente, e con urgenza, una riforma agraria integrale, che permetta alle famiglie contadine di rimanere nelle loro terre". Per questo, la Chiesa di Asunción ribadisce “l'obbligo, per le autorità, di misurare le azioni e rispettare i diritti e la dignità di tutti, offrendo le necessarie garanzie ai più deboli". Infine, i vescovi si appellano a quanto scritto da Papa Francesco nell’Enciclica “Laudato si’”, in cui afferma che “il ricco e il povero hanno uguale dignità” e che “oltre al titolo di proprietà, il contadino deve contare su mezzi di formazione tecnica, prestiti, assicurazioni e accesso al mercato”. (I.P.)








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