2016-09-23 15:09:00

P. Pio, card. Bagnasco celebra Messa a San Giovanni Rotondo


Oggi la Chiesa fa memoria di San Pio da Pietrelcina, nel giorno dell’anniversario della sua morte, avvenuta il 23 Settembre 1968. Questa mattina, a San Giovanni Rotondo, il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha presieduto la Messa dopo aver partecipato nella notte alla veglia di preghiera. Per la prima volta, la reliquia del corpo di San Pio è stata esposta sul sagrato del Santuario a lui dedicato, per permetterne la venerazione da parte dei fedeli. Questa sera, la reliquia sarà riportata nella chiesa inferiore, dove è situata stabilmente. Maria Carnevali ha intervistato padre Gianluigi Pasquale, professore e direttore della collana “Lettere di Padre Pio”:

R. – San Pio da Pietrelcina, di cui oggi celebriamo la memoria, inserita nel Calendario Romano per volontà di San Giovanni Paolo II, è la memoria di un Santo che è stato il primo sacerdote stigmatizzato nella storia. Celebrava ogni giorno l’Eucaristia portando su di sé la sofferenza, ma anche la venerazione delle ferite, delle stigmate, cinque, quelle stesse stigmate che Gesù ricevette sulla Croce. E’ questo sacrificio che Padre Pio ha portato su di sé a favore, però, degli altri e della santità della Chiesa.

D. – La partecipazione delle sofferenze di Cristo e la piena obbedienza furono caratteristiche imprescindibili del Santo…

R. – Senza dubbio. Questo giovane frate cappuccino, sacerdote, soltanto all’età di 31 anni ricevette le stigmate, dopo aver ricevuto Gesù Eucaristia nel cuore. E lì, nel convento dove era stato assegnato, a San Giovanni Rotondo, nacque un polo magnetico della cattolicità della Chiesa e quindi anche l’interessamento – certamente benevolo – da parte della Santa Sede di vedere e di appurare la veridicità di queste stigmate. Padre Pio era molto semplice e se venivano dei visitatori da parte della Santa Sede e avevano l’autorizzazione, lui mostrava le ferite che aveva nel costato, nelle mani e soprattutto anche nei piedi, che continuavano a sanguinare. Chiaramente con alcuni – tipo padre Agostino Gemelli, che non avevano l’autorizzazione della Santa Sede, ma volevano solo un po’ indagare, per non dire inquisire – padre Pio si dimostrava reticente. Ma questo soltanto perché gli stava a cuore un passo stupendo del Libro di Tobia: non devi rivelare a nessuno il segreto del re... Per padre Pio le stigmate erano un segreto, non certo di esibizioni, quanto piuttosto di pudore e anche un po’ di vergogna.

D. – In questa settimana sono stati numerosi gli eventi per farne memoria. Questa notte a San Giovanni Rotondo si è svolta una veglia di preghiera con circa 10 mila fedeli e per la prima volta sono state esposte le reliquie del Santo sul Sagrado della Chiesa a lui dedicata. Come si può ricordare il Santo?

R. – Tutto quello che sta avvenendo in questi giorni si situa nel filo rosso del Giubileo straordinario della Misericordia. Mi piace ricordare – a questo proposito – che San Padre Pio, assieme al mio confratello cappuccino, San Leopoldo Mandic, a febbraio sono stati scelti come i due Santi della misericordia. Quindi la veglia di preghiera, con ben 10 mila persone, si inserisce in questo binario d’oro che è la misericordia e che poi ha trovato sbocco ieri sera anche nella esposizione, sul sagrato di San Giovanni Rotondo, delle spoglie di Padre Pio. Perché? Perché oggi la gente di un’era virtuale, ha bisogno di toccare i Santi.

D. – Confessioni, volontà di alleviare il dolore dei malati, miracoli, direzione spirituale: cosa era la misericordia per San Pio?

R. – Quando Padre Pio, come tutti i sacerdoti, assolve, alza la mano destra in maniera benedicente – ma è un segno che benedice e accarezza il penitente che riceve l’assoluzione dei peccati e quindi anche la misericordia di Dio – ecco, questo è il segno da parte di un sacerdote di Gesù che, con la mano destra, accarezza e trasmetta la misericordia, che è l’essenza stessa di Dio.

D. – La devozione da parte dei fedeli verso la figura di San Pio è sempre stata grande: cosa attira di questo uomo semplice e grande Santo?

R. – Padre Pio ha avuto una intuizione geniale che è uno specimen, cioè una caratteristica, solo sua: ha fondato i gruppi di preghiera di Padre Pio, che sono diffusi capillarmente in tutto il mondo. Padre Pio era un frate di una grande amabilità: sapeva mettersi a livello di qualsiasi persona. In sostanza, la sua bonarietà – che si vede anche dal suo volto, no? – vedendo il volto di Padre Pio si vede il frate buono.

D. – Come è cambiata la devozione verso San Pio?

R. – Si è passati sempre meno da una devozione "devozionalistica" a una autentica devozione spirituale e mistagogica: in Padre Pio, soprattutto i giovani, vedono uno da imitare, ma anche uno da invocare per poter essere guariti. Perché i miracoli che ottiene Padre Pio, ancora adesso, sono veramente tanti.








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