2016-09-21 14:09:00

Rapporto Ocse: allarme bassa crescita per l'economia mondiale


L’economia mondiale rimane bloccata "in una trappola di bassa crescita": a dirlo è l’Ocse nel suo "Interim Economic Outlook", presentato oggi a Parigi. Il taglio delle stime sulla crescita è particolarmente pesante per l’Italia che passa da una previsione di aumento del Pil dell’1% nel 2016 e dell'1,4% nel 2017 allo 0.8% per entrambi i periodi. Tra i motivi principali della stagnazione mondiale, l'indebolimento dei flussi commerciali, mentre i tassi di interesse eccezionalmente bassi aumentano i rischi di instabilità finanziaria. Il servizio di Adriana Masotti:

L'Ocse taglia le stime sulla crescita di buona parte delle maggiori economie mondiali a partire dagli Usa, a causa dei deboli investimenti" e "nonostante i robusti consumi e la crescita dell'occupazione", ma a subire il taglio più duro è l'Italia, la cui crescita attesa per il 2017 passa dall'1,4% allo 0,8%. Revisione più moderata per la Francia, mentre le attese sulla Germania migliorano per l'anno in corso e peggiorano per il successivo. L'economia dell'Eurozona è invece stimata in espansione dell'1,5% nel 2016 e dell'1,4% nel 2017. Rispetto all'Economic Outlook di giugno, a livello planetario, l'unico Paese a essere interessato da una revisione al rialzo è il Brasile, la cui economia è prevista in calo del 3,3% quest'anno, mentre si attendeva una contrazione del 4,3%. Debole crescita per il Giappone, più rilevante per il Canada, ma sempre inferiore alla stime precedenti. Stabili le previsioni su Cina che cresce di oltre 6 punti e sull’India che supera i 7 punti di aumento.

II Pil mondiale, infine, è stimato in crescita del 2,9% quest'anno e del 3,2% l'anno prossimo, una crescita bassa bloccata soprattutto a causa dell'indebolimento dei flussi commerciali. Pesano poi, sottolinea l'organizzazione di Parigi, le continue delusioni sulla crescita che deprimono commercio, investimenti, produttività e salari, il che porta a sua volta a un ulteriore revisione al ribasso delle aspettative di crescita e a un infiacchimento della domanda". "La debolezza delle condizioni delle economie avanzate è controbilanciata, fa notare l’Ocse, da un graduale miglioramento" nei mercati emergenti", la cui crescita è comunque in calo rispetto agli anni precedenti e si riprenderà solo lentamente nel 2017, trainata dall'attenuarsi della recessione di Brasile, Russia e altri produttori di materie prime".

L’Ocse indica poi alcuni rischi dettati anche dai tassi di interesse eccezionalmente bassi in particolare per la sostenibilità delle istituzioni finanziarie. Inoltre, continua, occorre considerare che "molte economie emergenti soffrono del peso di debiti elevati e di distorsioni valutarie, rimanendo vulnerabili a fughe di capitali e a crescite più basse del previsto". Quello che occorre, suggerisce l’Ocse, è "una risposta politica più robusta", ad esempio "attraverso uno stimolo fiscale collettivo nelle economie avanzate". Nondimeno, "le difficoltà di accordarsi su risposte efficaci alle sfide politiche e alle crescenti tensioni politiche in molti paesi costituiscono significativi rischi al ribasso per l'economia globale". Infine il dopo Brexit: finora il risultato del referendum "ha avuto ripercussioni modeste sull'economia globale, in particolare sull'area euro, anche per quanto riguarda la fiducia e le valutazioni dei mercati finanziari sugli investimenti", riferisce l’Ocse, ma è "probabile" che nel 2017 "emergano maggiori effetti negativi sull'Eurozona". "Nel lungo periodo, conclude, il futuro accordo commerciale con la Ue e altri partner sarà cruciale".








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