2016-09-20 13:03:00

Welby (anglicani) e Bernardini (valdesi): c'è sempre più bisogno di dialogo


Un avvenimento per mettere al centro il significato più profondo del dialogo. Un dovere particolarmente urgente per i cristiani. Massimiliano Menichetti ha raccolto il commento dell’arcivescovo di Canterbury e primate anglicano, Justin Welby:

R. – For me dialogue means…
Per me dialogo significa ascolto davvero attento, più che tanto parlare.

D. – Cosa si augura per il futuro?

R. – As the Ecumenical Patriarch said…
Come ha detto il Patriarca ecumenico, il mio augurio per il futuro è che si faccia un passo avanti nell’ecumenismo all’interno della Chiesa ed un passo avanti nel riconoscere il nostro comune discepolato in Gesù Cristo.

Sull’importanza dell’incontro interreligioso per la pace ad Assisi, sempre il nostro inviato Massimiliano Menichetti ha intervistato il prof. Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola Valdese:

R. – E’ un’esperienza importante, perché quando ci si incontra il dialogo diventa più semplice e – direi – naturale. E noi abbiamo bisogno sempre di più di dialogo e potrei dire forse più di 30 anni, vista la situazione che stiamo un po’ vivendo tutti.

D. – Alcuni dicono “dialogo è solo parlare”: che cos’è il dialogo?

R. – Il dialogo è l’inizio della soluzione, perché senza dialogo non si possono trovare delle soluzioni condivise; e se le soluzioni non sono condivise, non sono delle vere soluzioni. E purtroppo lo stiamo sperimentando nel nostro tempo.

D. – L’immagine di questa tre giorni è anche la consegna, da parte dei leader religiosi, del messaggio della pace ai bambini che lo portano alle nazioni: una immagine forte…

R. – Perché è il futuro. E già in parte il presene, questo non possiamo dimenticare… E’ il futuro! Le nostre generazioni purtroppo non sono state in grado di cambiare le relazioni internazionali e il modo che abbiamo per affrontare i conflitti, che – tra l’altro – in questi tempi hanno assunto anche venature religiose impropriamente. E qui i leader religiosi presenti sono stati concordi nel rifiutare la strumentalizzazione religiosa dei conflitti. I bambini sono il futuro: noi abbiamo verso di loro grande responsabilità e naturalmente ci auguriamo che loro sappiano fare meglio di noi.








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