L’Egitto sarebbe pronto a incriminare un alto funzionario di polizia per le torture e l’uccisione del ricercatore italiano Giulio Regeni, secondo quanto riportato in questi giorni da alcuni media locali che citano fonti interne alla polizia. L’intento del governo egiziano – stando alla stampa – sarebbe portare in tribunale un ufficiale coinvolto, in modo da chiudere definitivamente questo caso che ha risvolti diplomatici importanti.
Molti leader mondiali hanno rifiutato di incontrare al-Sisi al G20
Alla base della decisione del Cairo, infatti, sta
probabilmente il rifiuto di alcuni leader mondiali di incontrare il presidente egiziano
Abdel Fattah al-Sisi durante il recente vertice del G20 in Cina proprio a causa della
morte del ricercatore friulano, in circostanze ancora tutte da chiarire, avvenuta
tra il gennaio e il febbraio scorso. In particolare, a margine della riunione, la
cancelliera tedesca Merkel avrebbe suggerito ad al-Sisi di rivelare il prima possibile
la verità sul killer di Regeni in modo da ripristinare le normali relazioni tra Egitto
ed Europa. (R.B.)
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