2016-09-12 14:00:00

Chiesa Usa su immigrati: non dimenticare la storia del Paese


Anche ieri, in molti luoghi dell’arcidiocesi di Los Angeles si è parlato del tema dell’immigrazione negli Stati Uniti. Secondo quanto riferisce l'agenzia Fides, molti gruppi laici di riflessione, movimenti e parrocchie, hanno ripreso e commentato l’intervento di mons. José Horacio Gómez Velasco, arcivescovo di Los Angeles, che ha pronunciato nei giorni scorsi al Boston college.

Prima dei Padri Pellegrini, l'arrivo di missionari spagnoli e messicani
"Come tutti sappiamo la storia del nostro Paese inizia nel 1600 con i Padri Pellegrini" ha detto mons. Gomez aprendo la conferenza pubblica l’8 settembre. "Ma con tutto il rispetto per i Pellegrini, loro sono arrivati in questo Paese con circa un centinaio di anni di ritardo! Molto prima che gli Stati Uniti avessero un nome, quindi prima di George Washington e le 13 colonie o Plymouth Rock, missionari spagnoli e messicani e anche degli esploratori, si erano stabiliti nei territori che oggi sono Florida, Texas, California e New Mexico. Non solo, gli ispanici non furono gli unici ad arrivare negli Stati Uniti prima dei Pellegrini: i primi furono asiatici, delle Filippine, e questo circa 50 anni prima”.

Recuperare la "storia dimenticata del Paese"
"Su questo dovremmo pensare: la prima lingua non autoctona parlata in questo Paese non fu l'inglese. E' stata lo spagnolo" ha detto mons. Gomez nel suo discorso, sottolineando che pur non volendo dedicare il suo discorso alle radici ispaniche e cattoliche dell'America, aveva comunque intenzione di recuperare la "storia dimenticata del Paese", tema che ha colpito l’opinione pubblica. Mons. Gómez Velasco ha sottolineato poi che "La riforma dell’immigrazione è uno dei grandi problemi del nostro tempo. Più della politica e dell’economia. Si tratta di una lotta per la giustizia, la dignità e i diritti umani. E 'una sfida alla coscienza di ogni individuo". (C.E.)








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